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Dal DECC britannico un concorso per nuovi tralicci eco-compatibili

(Rinnovabili.it) – Architetti, designer e ingegneri sono stati chiamati ad affrontare una delle sfide forse più audaci e significative degli ultimi tempi. Avranno infatti la possibilità, se interessati, a partecipare alla competizione organizzata dal DECC britannico al fine di ridefinire l’aspetto e la struttura dei comuni tralicci che trasmettono la corrente elettrica e che sempre più fanno parte del paesaggio comune.
“E’ fondamentale ricercare metodi sempre meno invasivi di ospitare le infrastrutture all’interno delle città e dei paesaggi naturali. Spero che il concorso di progettazione dei nuovi piloni infiammi l’eccitazione creativa e aiuti al contempo il grande pubblico a comprendere la portata della sfida energetica che ci aspetta” ha dichiarato il segretario all’Energia britannico Chris Huhne ricordando che avremo sempre maggiore bisogno di energia elettrica per soddisfare i bisogni domestici e industriali del futuro e anche per garantire alla mobilità elettrica lo sviluppo di nuove stazioni di ricarica per EV senza minare la sicurezza energetica dei consumatori.

Una parte delle infrastrutture energetiche di domani sarà rappresentata da cavi interrati ma ci sarà un gran bisogno anche di cavi di interconnessioni terrestri che portino l’energia dalle aree di produzione alla rete e che colleghino le nascenti centrali elettriche costiere che sfruttano onde e maree alla rete nazionale.
Gestito dal *Royal Institute of British Architects* (RIBA) per il Dipartimento di Energia e cambiamenti climatici (EPA) e per la National Grid, il nuovo concorso servirà a definire i piloni che saranno attivi per i prossimi 80 anni. Attualmente la rete britannica conta 88mila tralicci, 22mila dei quali collegati alla rete gestita dalla National Grid in Inghilterra e in Galles. Con un’altezza di circa 50 metri i piloni attualmente posizionati sul territorio hanno un peso di 30 tonnellate e riescono a trasmettere fino a 400mila volt di elettricità coprendo migliaia di chilometri, anche in aree spesso esposte alle intemperie e per lo più risalgono al 1920.
Oltre al design i partecipanti che si cimenteranno nella sfida dovranno tener conto del rapporto delle nuove infrastrutture con il paesaggio circostante, offrendo alle generazioni presenti e future le prestazioni necessarie a garantire lo sviluppo. “La doppia sfida dei cambiamenti climatici e della sicurezza energetica ci mette sull’orlo di una nuova epoca per le costruzioni legate all’energia. Entro il 2020 saranno necessarie l’equivalente di una ventina di nuove centrali, e tutte avranno bisogno di un collegamento alla rete” ha concluso Huhne.

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