Rinnovabili

Dal 26/10/07 al 01/11/07

h4. Silicio…riciclato

_L’IBM annuncia la possibilità di produrre celle fotovoltaiche impiegando il silicio scartato dalla lavorazione dei chips per I computer._

01/11/07 – USA – Come sappiamo, per la produzione della componentistica interna ai circuiti prodotti dall’industria informatica viene utilizzato del silicio nella sua forma più pura, e anche se quest’ultimo è il materiale più diffuso sul Pianeta, la sua estrazione e la lavorazione per raggiungere il grado di purezza necessario all’impiego nel settore informatico prevede ancora costi molto alti. E sappiamo poi che il silicio utilizzato per la produzione di celle e moduli fotovoltaici non è altro che lo “scarto” di tale industria, con relative conseguenze in fatto di costi e performance di prodotto. Ma c’è una novità: arriva dall’IBM del Vermont, la più grande azienda di informatica nel mondo, ha inventato un processo che permette di riutilizzare le cialde di silicio scartate dalla produzione dei circuiti dei computer per utilizzarle nella produzione di celle fotovoltaiche. Il segreto sta nel “pulire” la superficie della cialda di silicio, ovvero nel rimuovere le microparticelle depositate in superficie durante la lavorazione per i chips, rendendole nuovamente utilizzabili per un altro tipo di impiego, in questo caso per i moduli fotovoltaici, evitando una perdita economica e la riduzione in polvere di cialde di silicio altrimenti inutilizzate, per un totale di 3 milioni di cialde ogni anno a cui viene risparmiata la pietosa fine in discarica. Un vero affare non solo per l’IBM, ma anche per molte aziende che producono moduli solari e, in futuro, per le nostre tasche.(Fonte Treehugger)

h4. Un lingotto da 450 kg

_Dalla fusione di Trina Solar e della GT Solar, sarà presto verosimile un abbattimento del costo del fotovoltaico, grazie alla produzione su larga scala di lingotti di silicio di grandi dimensioni._

31/10/07 – Cina – La Trina Solar, una società cinese di produzione di moduli fotovoltaici (tra le poche ad aver sviluppato un sistema ad integrazione verticale) ha annunciato che per la prossima produzione e diffusione di fotovoltaico policristallino si unirà alla GT Solar lanciando un nuovo modello di cella a silicio “multicristallino” da lingotti che pesano fino a 450 kg e che per cuocere utilizzeranno da ora la fornace DSS 450 della GT, appunto. Lanciandosi in questa esperienza di fusione tra società di livello mondiale ed aumentando in modo esponenziale la capacità di produzione, la Trina Solar, attraverso la voce del Presidente della sezione solare Jifan Gao, fa sapere che spera di raggiungere un obiettivo ben preciso: abbassare i costi di produzione mantenendo ad un livello molto alto la qualità ed il rendimento dei propri prodotti. Unendo la migliore tecnologia all’esperienza di compagnie di settore ormai radicate nel mercato del silicio si può sperare che questi passi in avanti significheranno realmente una maggiore diffusione delle applicazioni del fotovoltaico ed un ampliamento del mercato e della produzione di moduli.(Fonte SolarDaily)

h4. Solar Lampion

_Dal mondo del design d’autore una elegante risposta all’illuminazione che utilizza le fonti rinnovabili di energia._

30/10/07 – USA – Designer di fama mondiale, vincitore di premi internazionali, Damian O’Sullivan non si è certo fermato di fronte alla necessità di ridurre l’impatto ambientale delle sue opere. La sua ultima creazione è davvero originale e dimostra che le risorse rinnovabili possono essere tradotte in modo affascinante in oggetti e dispositivi accattivanti anche per i più scettici riguardo la fonte di energia che utilizzano. Si tratta della Lampada Solare, dall’aspetto di una lanterna cinese, costituita da piccole celle fotovoltaiche in silicio policristallino, diversamente orientate, inclinate di 30 gradi e disposte a rombo fino ad assumere una conformazione simile alle squame di un pesce. Le celle sono disposte su 6 livelli, ognuno composto da 6 celle, che alimentano una lampada a LED attraverso l’elettricità accumulata nella batteria ricaricabile di cui è equipaggiata. Il risultato è chic: semplice, elegante e funzionale. Il dispositivo è portatile e si ricarica alla luce del giorno, per essere utilizzato in ogni momento sia del giorno che della notte. Un altro successo che contribuisce alla diffusione di un nuovo modo di approcciarsi al Pianeta.(Fonte Ecoblog)

h4. Addio vecchio fan coil, arriva l’AirScape

_Sembra un semplice ventilatore racchiuso in una scatola: in realtà questo gioiello dal design discreto taglia il 75% del consumo dovuto al condizionamento estivo._

29/10/07 – USA – Si chiama AirScape Whole House Fan (WHF) il nuovissimo ventilatore, o meglio condizionatore, che è da pochi mesi entrato nelle case degli statunitensi e che promette un alto livello di confort unito al massimo risparmio economico ed energetico. Infatti questo esponente d’ultimo grido della tecnologia domestica per il controllo del calore e per il raffrescamento estivo sembra essere stato progettato apposta per dare un taglio netto al consumo energetico indoor. Dimensionalmente molto ridotto, acusticamente isolato e discreto, richiede pochissima manutenzione ed è dotato di quattro ventilatori ad alta efficienza e di sportelli automatici che si aprono e si chiudono a seconda delle condizioni interne ed esterne rilevate dalla macchina per lo scambio termico, quindi secondo la richiesta di raffrescamento degli ambienti della casa. Assolve addirittura alla funzione di regolare l’umidità interna, poiché è uno dei parametri sui quali l’automatismo della macchina si regola per azionare il condizionamento. Nemmeno una briciola di energia viene sprecata, ed infine si rileva che in una famiglia media le ore di utilizzo del condizionatore, e quindi il consumo, si riduce del 75%. Un traguardo tangibile e facilmente raggiungibile!(Fonte Ecogeek)

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