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Dal 15/06/07 al 21/06/07

h4. Una TV in 5 millimetri grazie agli OLED

_E’ stata presentata da Sony, al salone di Las Vegas, l’ultima applicazione, nel campo dell’elettronica domestica, della tecnologia del fotovoltaico a film sottile organico_

20/06/07 – Roma – Gli OLED, le cui applicazioni cominciano ora ad essere conosciute anche tra i non addetti al settore, sono le fonti luminose versatili, altamente efficienti e leggere, costituite da due “facce” piane di film sottile fotovoltaico organico, solitamente disposto a sandwich tra due strati protettivi in materiale plastico trasparente, collegate ai conduttori. Fondamentalmente il loro funzionamento è molto semplice, poiché quando vi si applica corrente elettrica gli OLED emettono radiazione luminosa. Il dipartimento di Ecomagination della General Electric e i suoi “Eco-Ingegneri” ha cominciato a sviluppare la tecnologia degli OLED a partire dal 1999, e già nel 2003 avevano prodotto un OLED leggero di dimensioni 20×20 cm. Poiché questa tecnologia d’avanguardia prevede che l’OLED possa essere piegato, arrotolato, manipolato in qualsiasi direzione, pur rimanendo collegato all’alimentazione o alla batteria, esso si presta ad essere realizzato in dimensioni molto ridotte e spessori che non arrivano al millimetro, pur rimanendo molto efficiente. Anche se non risulta ancora paragonabile per efficienza alle lampade fluorescenti, gli OLED hanno un’efficienza teorica massima molto elevata, non producono calore di scarto, quindi sono molto adatti per quelle applicazioni in cui è da evitare il surriscaldamento degli oggetti o degli ambienti da illuminare, in special modo gli schermi di televisori, computers e telefonini. Il processo produttivo degli OLED prevede lo stampaggio di punti microscopici composti da diverso tipo di materiale organico, su appositi supporti in materiale plastico trasparente o semi-trasparente, in modo tale da creare una sorta di matrice di pixel che emettono luce colorata, volendo anche di tonalità differenti. Al convegno CES di Las Vegas di quest’anno, la Sony ha presentato uno schermo per televisore da 11 e da 27 pollici, con tecnologia OLED, avente una risoluzione rispettivamente da 1.024×600 e 1920×1080, riducendo lo spessore totale a 5 millimetri. (Fonte www.ecogeek.org)

h4. Carbone “pulito” come carburante

_ Dal Bacino del Fiume Powder arrivano nuove soluzioni di utilizzo del carbone di basso rango e coke per lo sviluppo del cosiddetto carbone pulito_

19/06/07 – Atlanta – La GE Energy, uno dei maggiori fornitori di tecnologie, prodotti e servizi del settore energetico, ha acquisito la tecnologia della pompa ad alta pressione dalla Stamet Inc. Questo investimento dovrebbe accelerare l’introduzione da parte della GE di una soluzione di carbone pulito usando dei carboni bituminosi di basso rango, come quello del Bacino di Fiume Powder (PRB). La GE Energy è attualmente leader nel carbone “pulito”, così come nella gassificazione integrata a ciclo combinato (IGCC), la tecnologia che utilizza il carbone bitumoso e il coke per farne carburanti. GE ha in prospettiva di integrare la tecnologia della pompa ad alta pressione della Stamet, acquisita di recente con la tecnologia di gassificazione tradizionale, raffinando la domanda industriale per la produzione di energia, idrogeno e prodotti chimici. “L’acquisizione della tecnologia Stamet dimostra che la GE continua il suo impegno nella tecnologia della gassificazione -afferma John Lavelle, general manager della sezione massificazione di GE – la Stamet ha sviluppato la tecnologia di questa nuova pompa nel giro di un decennio, e l’acquisizione di questa tecnologia accelererà considerevolmente lo spettro dell’offerta dei prodotto di IGCC della GE negli Stati Uniti”. “Crediamo che la nostra soluzione di utilizzo dei carboni di basso rango incrementerà i vantaggi della nostra tecnologia esistente, fornendo i benefici di flessibilità di carburante, abbassando il costo globale, innalzando l’efficienza e l’attendibilità dei risultati”. La tecnologia di gassificazione GE attualmente funziona con l’utilizzo di coke e miscele bituminose, in questo modo le prestazioni garantiscono un’alternativa più pulita al carbone polverizzato, oltre ad un costo competitivo. (Fonte www.energy-daily.com)

h4. Meno emissioni dal cielo con l’ecoJet

_Grazie ad un interessante progetto pilota della EasyJet, entro il 2015 nei nostri cieli voleranno aerei ambientalmente più sostenibili_

18/06/07 – Le Bouget (Francia) – La Commissione Europea e l’Autorità dell’Aviazione Federale Americana (FAA) hanno annunciato recentemente un’iniziativa di impegno comune, denominata progetto AIRE (Atlantic Interoperabilitiy Initiative to Reduce Emissions) che ha lo scopo di ridurre l’inquinamento dato dai voli transatlantici, minimizzando le emissioni di gas serra. L’iniziativa di AIRE fa parte di un più ampio sforzo di coordinare l’ammodernamento dei sistemi di controllo del traffico aereo in Europa e negli Stati Uniti. La FAA promuove infatti un sistema di controllo per il futuro, conosciuto come NextGen, progettato per ridurre la congestione del traffico aereo nell’aria e negli aeroporti. Un progetto parallelo europeo chiamato Sesar è attualmente in fase di definizione. Alla luce di questi nuovi e importanti passi avanti nella consapevolezza che l’inquinamento viene anche dal cielo, la compagnia aerea britannica low cost EasyJet ha reso pubblico il progetto di un nuovo aereo, l'”ecoJet”, come parte di un piano più ampio che prevede un drastico taglio delle emissioni di carbonio degli aerei passeggeri entro la metà del 2015. Il direttore generale delle relazioni di easyJet, Andy Harrison, suggerisce che sia Boeing che Airbus sono interessati a questo nuovo tipo di velivolo. Molto simile nel design all’ultra-efficiente Piaggio Avanti ed al Boeing “Fozzie”, l’aereo è fornito di due rotori aggiuntivi aperti, al di sopra di una larga pinna di coda, composti da una struttura leggera in fibra di carbonio che sarà un’ulteriore fattore di spinta nella parte posteriore del motore, migliorando l’efficienza delle ali e alleggerendo la componente attiva del motore stesso. Una combinazione di materiali leggeri, piccoli e dal design aerodinamico, unita all’alimentazione di carburante dei motori esterni in modo intermittente – capace di consumare il 25% in meno – porta ad un risparmio di circa il 40%. Il progetto ridurrebbe anche l’inquinamento acustico del 25% e le emissioni di ossido di azoto dannoso (NOx) del 75%. Efficienze aggiuntive si attendono dal miglioramento del controllo del traffico aereo. Airbus ha annunciato una riduzione di emissioni di Co2 del 50% per i loro aerei, oltre ad una diminuzione del 30% nel consumo di energia dell’intera società entro il 2020. (Fonte France-Presse)

h4. Primo telefono cellulare a energia solare

_Dalla Cina, nazione come sempre all’avanguardia nella tecnologia e nella diffusione a grande scala di prodotti per il consumo di massa, arriva per la prima volta sul mercato internazionale il cellulare con monitor fotovoltaico_

17/06/2007 – Cina – Ha visto la luce il primo telefono cellulare solare del mondo, che da oggi può essere acquistato, anche se per ora solo in Cina. La HiTech Wealth telecomunicazioni ha appena avviato la vendita del modello S116, dalle impressionanti caratteristiche, per design e avanguardia tecnologica. Il costo, 510 dollari, fa intuire che non si tratta di un semplice telefono. Infatti vi sono integrati alcuni optional quali: una macchina fotografica da 1,3 megapixel, un lettore MP3, e pannelli solari esclusivi, che fanno di questo oggetto d’alta tecnologia un gioiello da vetrina. Il monitor a pannelli fotovoltaici del telefono, carica la batteria in qualunque condizione di luce, compresa la luce interna agli ambienti (anche quella di una candela) e la durata della batteria è 2,5 volte più lunga rispetto alle batterie di un telefono cellulare “normale”. Un’ora di radiazione diretta del sole produce 40 minuti extra di durata di una telefonata! Questo modello è per ora unico e serve per concentrare l’attenzione su una tecnologia in piena fase di sviluppo, ma la HiTech Wealth ha annunciato che lancerà sul mercato altri sei modelli di telefoni solari entro l’anno e ne ha promessi 30 prima del 2009. (Fonte www.ecogeek.org)

h4. Rilevatore di inquinamento travestito da Urban Art

_Un’idea, è il caso di dirlo, “brillante”, misura la qualità delle acque dei nostri fiumi attraverso un ingegnoso sistema di rilevatori di pH e LED alimentati da fotovoltaico a film sottile_

16/06/07 – U.S.A. – Ecco un’idea brillante che funziona sia come monitor per il rilievo dell’inquinamento ambientale sia come installazione di arte urbana: un sistema galleggiante a LED leggeri che illumina il pelo dell’acqua in assetto notturno e incamera masse d’acqua rilevandone il livello di inquinamento. Il progetto, ideato dagli architetti David Benjamin e Soo-In Yang, e denominato WaterGlow, ci rende consapevoli dei problemi ambientali in un modo a dir poco insolito e ingegnoso. Questo progetto è iniziato sotto forma di progetto di ricerca, infatti gli architetti hanno ottenuto un finanziamento di 1.000 dollari ed un tempo massimo di tre mesi per sviluppare un prototipo completamente e perfettamente funzionante. Il sistema controlla le condizioni ambientali e può misurare la qualità dell’acqua usando un gruppo di rilevatori non meccanici, collegati a sensori sottostanti, che emettono luce rossa quando la qualità dell’acqua è pessima, mentre emanano luce verde quando essa è buona. Poiché la lettura avviene in superficie, i cittadini potranno osservarne direttamente la qualità secondo il colore che emanerà e giudicarla autonomamente sicura o pericolosa per la balneazione, la pesca o altre attività. Il dispositivo è composto da nastri galleggianti di materiale fotovoltaico a film sottile collegati in serie che alimentano una batteria ricaricabile. A questi è stato poi affiancato un rilevatore di pH che rileva i cambiamenti nella qualità dell’acqua, a sua volta collegato a LED connessi a fili di trasmissione a fibre ottiche. Il risultato è una nuvola eterea di luce che volteggia al di sopra della superficie dell’acqua, che cambia colore a seconda della condizione dell’acqua sottostante. Funzionalità unita alla riqualificazione dell’ambiente urbano! (Fonte Metropolis Magazine)

h4. PV a film sottile “made in Honda”

_La tecnologia dei moduli fotovoltaici a film sottile da ora in vendita in Giappone attraverso la Honda Soltec Co._

16/06/07 – Roma – Nella corsa alla sostenibilità, la nota Honda Soltec Co. produttrice di moduli fotovoltaici, ha sfornato un nuovo ritrovato della tecnologia del solare. Si tratta di un nuovo modulo a film sottile costituito da una sottilissima pellicola realizzata con rame, indio, gallio e selenio (CIGS), di dimensioni 1,417x791x37 mm, avente un rendimento pari a 125 W ed un peso di 14,3 kg. Questa tipologia di modulo, il cui prezzo di vendita equivale a 367,32 €, è per ora commercializzata solamente sul mercato giapponese, strutturato in una fitta rete di distributori ed installatori specializzati, con la previsione di incrementare la produzione fino a raggiungere i 27.5 MW entro la fine del 2007. Grazie alla composizione dei materiali del modulo, il prodotto risulta ecocompatibile, a partire dalla fase di produzione, e riduce drasticamente le emissioni di Co2, in linea con l’impegno di Honda nella lotta al cambiamento climatico. (Fonte www.zeroemission.tv)