(Rinnovabili.it) – Ha provato a prendere due piccioni con una fava e ci è riuscita. Cogena Solar start up statunitense ha recentemente installato degli speciali moduli solari in un’azienda vinicola della California del Nord. Speciali perché i pannelli in questione appartengono ad un impianto ibrido, mix tecnologico delle tradizionali celle fotovoltaiche con un sistema cogenerativo per il recupero del calore perso delle celle stesse. Il risultato? L’azienda può contare da oggi su energia elettrica pulita per l’illuminazione dei locali e gli impianti d’imbottigliamento e una fornitura di acqua calda “green” per il lavaggio di cisterne e botti. Una situazione doppiamente vincente merito della tecnologia messa a punto da Cogenra diversi dischi parabolici, lunghi ognuno 10 metri per tre di larghezza e foderati di specchi, hanno il compito di concentrare la luce solare su due strisce di silicio monocristallino. Il sistema possiede un meccanismo di inseguimento solare per poter mantenere sfruttare al meglio la radiazione. Il calore perso dai dispositivi fotovoltaici viene raccolto con una miscela di glicole e acqua che scorre attraverso un tubo di alluminio posto esattamente dietro le celle. La soluzione di glicole passa quindi in uno scambiatore di calore, dove riscalda l’acqua che è poi pompata in un serbatoio di stoccaggio, mentre la soluzione raffreddata è reimmessa nell’impianto.
Facile a dirsi, il problema principale per la società è stato quello di controllare il fenomeno di surriscaldamento delle celle, vero e proprio ostacolo per gli impianti solari ibridi, superato egregiamente dall’integrazione di sofisticati sensori di controllo. La mini centrale solare può vantare una potenza di 50 kWe e oltre 200 kWt e permetterà alla cantina californiana di risparmiare fono al 50% del gas naturale normalmente impiegato per le esigenze di riscaldamento e di soddisfare circa il 10 per cento del suo fabbisogno elettrico. Rendere tecnologia economicamente conveniente è ora la prossima sfida che spetta Cogenra.