E’ stata inaugurata ieri la prima centrale idroelettrica alimentata ad acque reflue. L’impianto potrà fornire elettricità sufficiente ai fabbisogni di 1000 famiglie e consentirà di ridurre ogni anno di 12 tonnellate le emissioni di gas serra
(Rinnovabili.it) – Per ridurre le sue emissioni inquinanti l’Australia ha pensato proprio a tutto. Anche a sfruttare le “acque reflue”, quelle che, normalmente non possono essere riutilizzate per la depurazione. Scarichi domestici che solo all’apparenza potrebbero essere considerati uno scarto ma che, in realtà, sono diventati la più importante fonte energetica ad alimentare *la prima centrale idroelettrica ad “acque nere”*. L’impianto, inaugurato ieri dai ministri dell’Acqua e del Cambiamento Climatico Phil Costa e Frank Sartor, funziona sfruttando il movimento di caduta delle acque reflue, opportunamente trattate, da un altezza di 60 metri in uno speciale pozzo.
L’impianto di North Head consentirà di dare un taglio sostanziale alle emissioni di anidride carbonica, l’equivalente di circa 3000 auto in meno sulle strade. L’energia prodotta grazie a questa particolare centrale idroelettrica sarà sufficiente a soddisfare i bisogni energetici di circa 1000 famiglie, ma in primo luogo sarà sfruttata per alimentare il centro di trattamento delle acque reflue. Inoltre si stima che l’impianto possa ridurre ogni anno di 12 mila tonnellate le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Un impegno green per la società che gestisce le forniture idriche, Sydney Water, confermato dal ministro Sartor che ha specificato che l’azienda ad oggi ricicla e depura il 95% delle sue acque.