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Da Pechino l’ok alla legge ‘pro rinnovabili’

(Rinnovabili.it) – Questo sabato l’Assemblea nazionale cinese ha annunciato che il paese è pronto a muoversi in direzione di una riduzione delle emissioni climalteranti e come prova del suo impegno il Comitato permanente del Congresso Nazionale del Popolo ha adottato una nuova legge a sostegno dell’industria delle energie rinnovabili.
L’emendamento obbliga i gestori della rete elettrica, a partire da aprile 2010 (data dell’entrata in vigore della norma), ad acquistare tutta l’energia prodotta nel paese da fonti verdi. Si tratta di una modifica alla normativa vigente sulle energie rinnovabili con cui viene fornita anche l’eventuale multa da assegnare alle società di distribuzione che rifiuteranno l’acquisto; la sanzione in questo caso sarà pari al doppio della perdita economica per i produttori di energia solare, eolica, idrica, e così via.
Ni Yuefeng, vice-presidente della Commissione Affari per l’Ambiente ha anche riferito che la norma permetterà al dipartimento energia del Consiglio di Stato, insieme a quello delle finanze e all’autorità statale per l’energia, di “determinare la proporzione di energia rinnovabile sul totale dell’energia generata per un certo periodo”.
“Se poco meno di dieci giorni dopo la fine della riunione di Copenaghen abbiamo adottato una revisione della legge sulle energie rinnovabili è per proteggere l’impegno della Cina a garantire una riduzione volontaria le emissioni di anidride carbonica”, ha detto ai giornalisti Yuefeng, ricordando come l’atteggiamento del primo ministro Wen Jiabao in occasione della riunione di Copenaghen abbia dimostrato la determinazione e la fiducia del governo cinese verso tale obiettivo. “Non abbiamo mai mancato la nostra parola”, ha concluso. La Cina si è impegnata a ridurre la sua “intensità di carbonio” (emissioni per unità di PIL) del 40% al 45% entro il 2020 rispetto al 2005. Il suo obiettivo è raggiungere il 15% di energie rinnovabili nel suo mix energetico entro il 2020, contro il 9% dello scorso anno.

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