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Da Pechino in arrivo 738 mld in dieci anni per le rinnovabili cinesi

Via libera al maxi-programma decennale per potenziare lo sviluppo di energia da fonti pulite. Ma la nazione punta anche sul nucleare per svincolarsi dalla dipendenza da carbone e petrolio

(Rinnovabili.it) – Dopo aver conquistato il poco invidiabile traguardo di nazione più “energivora”:https://www.rinnovabili.it/la-cina-spodesta-gli-usa-dal-podio-del-consumo-energetico-801191 della terra, la Cina ora vuole cambiare rotta. Per farlo sta cercando di potenziare tutti i settori di produzione di energia da fonti pulite e ha appena annunciato un ambizioso programma di finanziamento delle rinnovabili locali da 738 miliardi di dollari in dieci anni. Un piano che consentirà di tagliare drasticamente le emissioni di CO2 e ridurre la dipendenza del Paese da carbone e petrolio. Il programma, come ha spiegato Jiang Bing, direttore della sezione panificazione e sviluppo del Dipartimento dell’Energia punta a potenziare settori strategici come eolico e biomasse, oltre a finanziare programmi per la riduzione delle emissioni delle centrali a carbone e la modernizzazione delle reti di trasmissione.
Il piano, secondo quello che hanno fatto sapere le fonti del Dipartimento dell’Energia, prevede però anche il rafforzamento di un’altra fonte energetica alternativa alle fonti fossili, il nucleare. ”Nel 2020 – ha ricordato Jiang Bing – l’attuale eccessiva dipendenza della Cina dal carbone sarà notevolmente ridotta”. Infatti a oggi oltre il 70% dell’elettricità prodotta nel Paese proviene da questa fonte. Il Governo di Pechino ha già compiuto notevoli passi in avanti sulla strada dell’energia pulita. Solo ieri ha annunciato la fine dei lavori entro quest’anno per il “primo parco eolico montano”:https://www.rinnovabili.it/entro-il-2010-completato-il-primo-parco-eolico-montano-della-cina595667 della nazione. Gli obiettivi per il futuro, comunque, rimangono molto ambiziosi: generare nel 2020 il 15% dell’energia da fonti rinnovabili, principalmente eolico e idroelettrico, e tagliare le emissioni di CO2 del 25% rispetto ai livelli del 2005, oltre a far scendere, entro il 2015, la dipendenza dal carbone al 63%.