L’organismo indipendente di certificazione ha annunciato oggi di aver dato il via la primo schema italiano per certificare la sostenibilità dei biocarburanti e dell’intera filiera in accordo con quanto previsto dalla Direttiva RED 2009/28/CE
(Rinnovabili.it) – Certificare la sostenibilità dei biocarburanti anche in Italia da oggi si può. L’organismo indipendente di certificazione ICIM ha annunciato oggi di aver dato il via libera al primo schema italiano per certificare la sostenibilità dei biocarburanti, e in particolare del biodiesel, in tutta la filiera. Un annuncio importante che potrà offrire un contributo significativo in vista degli obiettivi del 2020. Lo schema di certificazione ICIM sarà messo a disposizione di tutte le aziende interessate, anticipando di fatto l’imminente recepimento della Direttiva RED 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio sulla “promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili”, che entrerà in vigore il prossimo 5 dicembre. Direttiva che prevede espressamente l’introduzione di sistemi volontari a livello internazionale o nazionale per la certificazione di sostenibilità di tutti i biocarburanti utilizzati nella UE, sulla base di prove e dati affidabili. Lo schema di certificazione della sostenibilità dei biocarburanti è stato annunciato da ICIM dopo il via libera, nel luglio scorso, alla “prima certificazione italiana”:https://www.rinnovabili.it/prima-certificazione-di-sostenibilita-per-un-biodiesel-italiano595681 di un biodiesel sostenibile, rilasciata a un’azienda in provincia di Latina, sempre sulla base dello stesso schema di certificazione presentato ufficialmente oggi.
Lo schema italiano messo a punto da ICIM per l’analisi della filiera per biocombustibili liquidi secondo la direttiva RED 2009/28/CE, misura il rispetto dei requisiti previsti dalla direttiva in merito agli obiettivi nazionali ed agli altri obblighi in materia di energie rinnovabili, indispensabili anche per determinare se il consumo di biocarburanti e di bioliquidi possa beneficiare di sostegno finanziario. Lo schema, inoltre, certifica tutta la filiera (ma anche singoli anelli della catena) e l’intero ciclo di produzione del biocombustibile liquido, dalle caratteristiche del “terreno” da cui nasce la biomassa, al trasporto e alla distribuzione, fino alla fase della trasformazione, valutandone la tracciabilità nel corso delle diverse fasi di trasformazione intermedie.