Entro febbraio l’Amiu innoverà il sistema della raccolta differenziata nei quartieri che, per ragioni logistiche e di carenza di spazi, presentano difficoltà per le operazioni di posizionamento e di recupero dei tradizionali cassonetti.
La rivoluzione si chiama Igenio, un’attrezzatura innovativa interamente realizzata in acciaio ad alta resistenza, dotata di cinque vasche, che consente una facile gestione di isole ecologiche per raccolta differenziata dei rifiuti: un punto mobile di raccolta dei rifiuti solidi urbani caratterizzato da ridotte misure di ingombro e dalla possibilità di modulare le frequenze di conferimento sulla base delle esigenze operative.
Con questa soluzione i cassonetti dell’organico, della carta, della plastica, del vetro, dell’indifferenziato – ed anche quelli per le pile e per l’olio vegetale esausto (una novità per la città di Bari) – sono sistemati su un’unica struttura, alla quale si potrà accedere solo se in possesso di una chiave elettronica.
I coperchi delle vasche sono infatti dotati di serratura elettronica. Tale dispositivo, alimentato da una batteria tampone che si ricarica grazie ai pannelli solari installati nella parte superiore delle vasche, si avvale di un software dedicato per l’acquisizione e la memorizzazione dei dati necessari per il controllo dei singoli conferimenti.
I cittadini dovranno utilizzare la speciale isola ecologica conferendo i rifiuti correttamente separati negli orari stabiliti dall’Amiu. Allo scadere dei tempi previsti – che saranno stabiliti per ciascun quartiere in relazione alle diverse esigenze – l’Amiu si occuperà di agganciare l’isola Igenio su un apposito macchinario per poterla svuotare in deposito e posizionarla nuovamente su strada il giorno successivo perfettamente pulita.
Ogni Igenio, dotato di un pannello solare per il funzionamento delle serrature e del riconoscimento magnetico, costa all’Amiu 45mila euro e permette un risparmio sensibile in termini economici e, soprattutto, di unità impiegate.
L’Amiu intende acquistarne 13 esemplari, insieme a 4 macchinari necessari per movimentarli. Nelle zone della città interessate dalla sperimentazione – in primo luogo Madonnella, Libertà e Palese – i cassonetti tradizionali sono dunque destinati a scomparire dalle strade.