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Crisi climatica: Al Gore sprona l’Australia

Il premio nobel sfida l’Australia a prendere le redini della lotta contro il riscaldamento globale, asserendo che il Paese possiede una un alto potenziale di fonti energetiche alternative

(Rinnovabili.it) – Defilata negli ultimi tempi sul piano internazionale del Climate Change, l’Australia con le sue scelte ambientali è stata più volte criticata per un’ambizione carente, nonostante l’impegno assunto dal premier a ratificare il Protocollo di Kyoto. Ma per l’attivista Al Gore, una nazione così vulnerabile agli stravolgimenti climatici e al tempo stesso così ricca in risorse energetiche alternative, non può lasciarsi sfuggire all’occasione offerta ora sul piano internazionale. L’ex Vice Presidente degli Stati Uniti ha incontrato il Primo Ministro Kevin Rudd a Sydney per discutere dei progressi australiani in materia di riduzione delle emissioni di gas serra. “L’Australia è sulla linea di fuoco della crisi climatica, nessuna nazione è più vulnerabile agli effetti previsti gli scienziati”, ha detto Gore durante una conferenza stampa congiunta. “E nessuna nazione ha più risorse energetiche rinnovabili e una maggiore capacità di sviluppare fonti alternative contribuendo in maniera importante ad una soluzione per il surriscaldamento globale”.
Le parole del premio Nobel hanno trovato il pieno consenso in Rudd: “L’Australia è il continente più arido del pianeta. Di conseguenza l’impatto del cambiamento climatico qui si farà sentire prima e ed in maniera più grave rispetto agli altri continenti”. A maggio il governo si è impegnato a tagliare le emissioni di gas serra del 25 per cento entro il 2020 a partire dai valori del 2000, nella possibilità di aumentare il target se anche i leader mondiali saranno pronti a sottoscrivere un “ambizioso” obiettivo di riduzione a dicembre a Copenaghen.