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Crimini ambientali: protocollo d’intesa tra Procura di Venezia e Arpav

Molto positivo il protocollo d’intesa per reprimere i crimini ambientali sottoscritto da Procura di Venezia e Arpav. Le sinergie sono sempre più necessarie, così come il coordinamento tra enti è fondamentale per contrastare un fenomeno che forse anche a causa della crisi economica può tentare le nostre aziende a riciclare in maniera illecita scorie e rifiuti pericolosi, visti gli elevati costi di smaltimento». Così l’assessore all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia all’indomani dell’accordo siglato tra i due enti.
«La Provincia in questo settore è già attiva con la rete di vigilanza ambientale. Nel nostro sito internet un’area riservata e aggiornata in tempo reale presenta tutti i procedimenti sanzionatori in atto – aggiunge Massimo Gattolin, dirigente delle politiche ambientali – Inoltre dal 2008 è stato attivato un sistema di protocolli tra Provincia e Polizie Giudiziarie che si sta progressivamente ampliando e potenziando con risultati molto positivi».

Gli introiti della Provincia di Venezia da sanzioni amministrative ambientali sono passati 70 mila euro del 1998 ai 475 mila euro del 2010. «Un dato significativo – continua Dalla Vecchia – che dimostra quanto in questi anni è aumentato il controllo del territorio teso a reprimere i crimini verso l’ambiente come per esempio il traffico illegale di rifiuti tossici e il commercio illecito di prodotti nocivi. Molto resta ancora da fare in special modo sul versante delle leggi e del diritto anche internazionale. Alle Province è stato affidato il governo complessivo dell’ambiente come insieme di suolo, sottosuolo, acqua ed aria. Pertanto, l’azione di recupero e prevenzione non può prescindere da un’attenta opera di concerto con le associazioni di categoria e dalla promozione di accordi di sistema».

I numeri e le storie della criminalità ambientale in Veneto, secondo una indagine di Legambiente del 2010, sono ancora molto significative. Il Veneto è al 14° posto nella classifica dell’illegalità ambientale con 660 infrazioni accertate (il 2,6% del totale nazionale), con 765 persone denunciate, 8 arresti e 331 sequestri effettuati.