Rinnovabili

Crescono le rinnovabili italiane, per l’Istat +1,8% rispetto al 2008

(Rinnovabili.it) – Buone notizie per il mercato delle rinnovabili italiane. A rivelare l’incoraggiante andamento della produzione energetica da fonti pulite nel nostro Paese è stato “l’Istat”:https://www.istat.it, che ha pubblicato oggi “Il sistema energetico italiano e gli obiettivi ambientali al 2020”:https://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20100706_00/testointegrale20100706.pdf , un quadro sintetico del sistema energetico italiano nel 2009 e relativo anche all’ultimo decennio. L’analisi si è bastata sui dati messi a disposizione dai principali produttori di statistiche energetiche sul territorio: il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Enea e la società Terna. Secondo il report pubblicato dall’Istituto Nazionale di Statistica, se nel 2009 è risultata ancora predominante la quota dei combustibili fossili, e in particolare dei prodotti petroliferi, la disponibilità di energia da fonti rinnovabili è invece aumentata di 1,8 punti percentuali rispetto al 2008, mentre è diminuita di 0,9 punti la quota di gas naturale e di 1,3 punti quella da combustibili solidi.
Un buon trend di crescita per le fonti pulite confermato anche dall’analisi storica nel periodo 2000-2009, in cui è risultata notevolmente diminuita la quota di disponibilità di energia da petrolio (-8,5%), mentre è salita la quota da fonti rinnovabili (3,8 punti percentuali) e quella da gas naturale (4,1 punti percentuali). La fotografia scattata al nostro sistema energetico consente di osservare come nella produzione complessiva di energia elettrica si sia registrato un calo della produzione termoelettrica tradizionale, passata dall’81,2% del 2004 al 76,4% del 2009, a vantaggio della quota di rinnovabili, la cui incidenza sulla produzione complessiva passa dal 18,8% del 2004 al 23,6% del 2009.
Tra le varie fonti energetiche rinnovabili utilizzate nel settore elettrico nel 2009, quella idrica ha avuto la maggiore incidenza (70,4% sulla produzione totale da fonte rinnovabile), seguita dalle biomasse e dai rifiuti solidi urbani usati prevalentemente nelle centrali termoelettriche (11,5%), dalla fonte eolica e fotovoltaica (10,1 %) e infine dalla geotermica (5,4%).

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