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Creati cinquemila posti di lavoro nel settore ambientale

«Per il periodo 2007-2010 la Regione ha stanziato 679 milioni di euro destinati alle politiche ambientali, e fino ad oggi ne ha già impegnati 226. Questi finanziamenti hanno creato 5.000 nuovi posti di lavoro nel settore ambientale e ulteriori investimenti per un totale di 279 milioni di euro».

Le cifre sono state fornite dall’assessore regionale all’energia e all’ambiente, Anna Rita Bramerini, nel corso del suo intervento alla XIV Conferenza regionale sull’ambiente, in corso di svolgimento nella terza ed ultima giornata dei Green days della sostenibilità, organizzati dalla Regione Toscana alla Fortezza da Basso di Firenze.
Tra le nuove opportunità di lavoro l’assessore Bramerini ha richiamato quelle dei giovani ricercatori occupati dal Lamma (il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile) in seguito alla creazione del consorzio tra Regione e Cnr, in un Paese dove alla ricerca si destinano risorse irrisorie.
L’assessore ha ripercorso poi le numerose riforme attuate dalla Regione in questa legislatura: quella del settore rifiuti, con l’accorpamento degli Ato; quella dell’Arpat diventata un’agenzia al servizio del territorio a cui sono stati affidati i compiti di monitoraggio, prevenzione e repressione in materia di ambiente; quella di Arrr (Agenzia regionale recupero risorse) che presto diventerà una società “in house” della Regione; quella di semplificazione della normativa energetica che ha introdotto facilitazioni per chi vuol installare impianti ad energie rinnovabili; il Piano per la qualità dell’aria; il Piano energetico regionale; le linee guida per i termovalorizzatori; gli accordi con Enel per disciplinare lo sfruttamento geotermmico.
Tra i provvedimenti attualmente all’esame del Consiglio regionale, figurano invece la legge sulla qualità dell’aria e quella sulle Valutazioni strategica e di impatto ambientale.
«Occorre considerare – ha concluso l’assessore Bramerini – l’ambiente non come un settore separato, ma il filo conduttore delle politiche regionali. Dobbiamo poi essere capaci di far compiere alla concertazione un salto di qualità, facendo sì che ciascuno non rimanga prigioniero del ruolo che ci siamo assegnati».

L’assessore regionale alla difesa del suolo e servizio idrico integrato, Marco Betti, ha sottolineato l’impegno della Regione nei settori ambientali di sua competenza. «Negli ultimi sei anni – ha detto – la Regione ha stanziato 110 milioni di euro per interventi di difesa delle nostre coste e in questo momento sono in corso importanti lavori nelle province di Grosseto e Massa Carrara. Per tutelare l’ambiente servono però investimenti sempre crescenti, ma il Governo ha chiuso i finanziamenti. Nel settore della depurazione abbiamo richiesto una sua compartecipazione per un terzo dei 300 milioni di progetti che abbiamo, senza ricevere risposta alcuna, tanto che saremo costretti ad intervenire con fondi esclusivamente regionali».

L’assessore Betti è tornato infine sul decreto Ronchi per la cosiddetta privatizzazione dell’acqua, osservando che non può essere né privatizzata né venduta, ma al massimo ceduta a prezzo di costo di produzione e che deve essere considerata come un diritto per tutti e non alla stregua di una merce.