(Rinnovabili.it) – A meno di 48 ore dal termine della Conferenza sul Clima che si sta svolgendo a Copenhagen il summit sembrerebbe essere piombato in un clima di stallo e, almeno per il momento, in un nulla di fatto.
L’agenzia di stampa Dpa ha annunciato che la presidenza danese ha rinunciato al progetto di presentare in giornata una bozza del documento di compromesso.
Molto sembrerebbe essere dipeso dalle dichiarazioni rilasciate nella notte dalla delegazione cinese in merito all’impossibilità di un accordo. Le dichiarazioni sembrano andare in controtendenza con quanto affermato poco prima di partire per la capitale danese, ovvero che “il governo ed il popolo cinese attribuiscono una grande importanza al problema del cambiamento climatico”.
La Cina, sostiene il premier cinese Wen Jiabao, “vuole lavorare con la comunità internazionale con la più grande sincerità e determinazione» e si augura che dal vertice esca “un risultato giusto, ragionevole ed equilibrato… grazie agli sforzi congiunti di tutti i partecipanti”.
Il negoziatore cinese sembrerebbe essersi opposto alla presentazione della bozza ribadendo la necessità di una consultazione preliminare alla diffusione del documento preliminare che tenga conto dell’opinione di tutti i partecipanti.
Alcuni ministri, sensibilmente preoccupati, temono che un eventuale prolungamento dello stallo durante il meeting di Copenaghen possa portare ad un nulla di fatto in merito alla redazione di un accordo sulla riduzione delle emissioni di gas serra.
A tal proposito nel pomeriggio il premier cinese Wen terrà una conferenza stampa nella quale si spera riesca a spiegare il perché delle sue dure affermazioni che suggeriscono la realizzazione di “una breve dichiarazione politica” in mancanza di un accordo che sembra essere di difficile realizzazione.
A ribadire il clima di incertezza che vela la Conferenza Onu anche la dichiarazione del cancelliere tedesco Angela Merkel che ha confermato l’arrivo di notizie non buone nell’aula del summit. “Le notizie che ci stanno arrivando non sono positive. Devo dire molto onestamente che l’offerta degli Usa di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 4% al di sotto dei livelli del 1990 non è ambiziosa”, ha detto la Merkel.
“E’ possibile che non si raggiunga un accordo di sostanza. C’è un’elevata possibilità che si fallisca proprio sulla sostanza. Ma almeno proviamoci”, ha ribadito anche il ministro britannico per l’Energia e per il Clima Ed Miliband. “Al momento il vero problema è che noi non ci stiamo nemmeno provando”.