Tecnologia e tradizione in un unico concept. Nasce così la Ruota della Preghiera “energetica”, per purificare l’anima e illuminare i tempi
Il loro nome tibetano è Mani Korlo. Sono le famose Ruote della Preghiera, cilindri ad asse verticale di varia dimensione su cui sono incise o contenute preghiere e che raccolgono ogni anno milioni fra turisti e fedeli. Secondo il credo buddista sono in grado di portare saggezza, un buon karma e la purificazione dall’energia negativa, ma attraverso gli occhi di un giovane industrial designer questi strumenti votivi potrebbero essere molto di più, come ad esempio una valida alternativa per produrre elettricità. A guardare oltre è il cinese Taikkun Yang Li, studente presso il GFRY Studio dell’Art Institute di Chicago, dalla cui matita è scaturito il Zenergy Generator, una “Ruota della Preghiera cinetica”, il cui tradizionale movimento di rotazione viene sfruttato per produrre energia. Il prototipo realizzato da Taikkun parte da materiali di scarto come parti di vecchie biciclette e altri rottami a cui è unito un motore a ventola, anch’esso ovviamente di recupero. Semplice nel funzionamento, ad ogni giro della ruota il generatore convertirà il movimento circolare in elettricità e anche se è impensabile che possa assicurare una produzione elevata, sicuramente sarà sufficiente per fornire l’energia necessaria a qualche Led ed illuminare così i tempi dopo il tramonto.