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Convertire la CO2 in biocarburante? La Nuova Zelanda ci prova

Sembra fantascienza eppure il governo della Nuova Zelanda ha sborsato ben 12 milioni di dollari per sostenere finanziariamente l’iniziativa della LanzaTech, impresa locale che si occupa di energie alternative. La società sta sviluppando un progetto per convertire, attraverso l’utilizzo di batteri, il monossido di carbonio rilasciato dalla combustione industriale in biocarburante, allo stesso modo in cui solitamente lo zucchero è trasformato in alcool. LanzaTech ha vinto il primo importante contratto assegnato dalla Fondazione nazionale per la ricerca e la scienza nell’ambito del LCET ovvero Tecnologie a basse emissioni di carbonio. “Questo è uno dei progetti più interessanti nel suo genere sul quale abbiamo investito, dotato di un grande potenziale per ridurre le nostre emissioni di anidride carbonica” ha dichiarato il direttore generale della fondazione Murray Bain. Attualmente un primo impianto pilota è già in fase di realizzazione, per una dimostrazione su scala della produzione di etanolo nei 12 mesi successivi. La speranza della società è che il nuovo carburante possa essere immesso nel mercato fra soli cinque anni.

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