Rinnovabili

Conto Energia? Presto anche per il solare a concentrazione

I sistemi a concentrazione solare (noti in inglese come CSP = Concentrating Solar Power) permettono di convertire l’energia solare in energia termica, sfruttando la riflessione dei raggi solari ottenuta attraverso superfici riflettenti (generalmente specchi), su un ricevitore di dimensioni contenute. Il punto di forza del CSP quindi è la produzione centralizzata di energia. Questi impianti sono adatti per produzione di elettricità su larga scala, da 10 a 200 MW elettrici e possono sostituire le centrali termiche convenzionali senza cambiamenti della struttura della rete. Grazie alla presenza dell’accumulo termico, producono energia indipendentemente dalle fluttuazioni solari. Garantiscono una produzione di elettricità secondo una tabella di tempi predeterminata, senza perturbazioni o eventi aleatori per la rete. Ciò rende il CSP una importante opzione per un mix energetico variato, particolarmente efficiente nelle zone con elevate radiazioni solari. È particolarmente interessante per gli sviluppi in molte regioni, sopratutto quelle mediterranee, della cosiddetta cintura solare – il “sunbelt” – con importanti riduzioni nelle emissioni di CO2. per questo motivo questo tipo di tecnologia si presterebbe molto bene alle caratteristiche e alla conformità del nostro territorio. E non è un caso che il nostro paese sia in prima linea nella ricerca e sviluppo proprio di questa tecnologia applicata all’energia solare, ma stranamente il solare a concentrazione, per uno dei tanti paradossi del nostro bizzarro paese, non è stata inserita nel conto energia come tecnologia finanziabile con gli incentivi dal Gse. Proprio a causa delle molte proteste e probabilmente accortosi dell’errore già il precedente Governo aveva varato una proposta del Ministero dell’ambiente per inserirla nel conto Energia, i tempi si sono allungati in tal senso a causa delle elezioni e dell’ insediamento del nuovo governo. Adesso però tutto dovrebbe essere a posto e si attende a breve una decisione in questo senso, con un decreto ad hoc. E’ davvero singolare questa scelta operata dal Conto Energia considerando invece quello che è avvenuto all’estero e soprattutto in Spagna, che ospita alcuni dei più grandi impianti di questo tipo al mondo e presto avrà forse il maggiore al mondo per potenza installata. La società SolFocus, specializzata in impianti CPV a concentrazione fotovoltaica, recentemente ha, infatti, terminato l’istallazione di 3 megawatt di un impianto da 10 megawatt in Spagna. L’impianto, costato 103 milioni di dollari, sarà completato nel 2010 e diventerà il più grande sistema a concentrazione fotovoltaica nel mondo. Fornirà energia per 40000 abitazioni. SolFocus utilizza specchi e riflettenti ottici in grado di concentrare i raggi del sole, di 500 volte, su celle solari. Questi sistemi utilizzano un millesimo dei materiali fotovoltaici utilizzati nei comuni moduli fotovoltaici. Questo progetto mostrerà l’affidabilità, l’efficienza e la concorrenza degli impianti CPV. Questi nuovi impianti sono innovativi, veloci da costruire, economici e maggiormente sostenibili. Maggiori saranno gli “sguardi” che si poseranno sulle energie rinnovabili, maggiori saranno le possibilità di migliorare questo pianeta. La rivoluzione solare è vicina. A supportare questa tecnologia e dello sviluppo di nuove tecniche c’è sicuramente il fatto che avendo bisogno di minor spazio e di minor superficie riflettente, il costo dell’impianto può essere molto più conveniente di uno a silicio tradizionale. Il principio che unisce i progetti a concentrazione, infatti, è che se l’elemento assorbente deve essere il più piccolo possibile è necessario convogliare su di esso la quantità di energia che cadrebbe su una grande superficie. Per fare questo serve uno specchio che concentri sull’elemento fotosensibile i raggi del sole. Con questo sistema concentro su pochi cm quadrati ciò che cadrebbe su un metro quadrato. Per farlo ci sono due ipotesi: la prima è che l’elemento di silicio sia collocato dietro una lente trasparente curva; la seconda è che l’elemento sia davanti alla lente, la quale agisce da specchio riflettente. Nel primo caso avremo un pannello di forma analoga a quello classico, nel secondo una parabola simile a quella satellitare. Ma su questa tecnologia come dicevamo le prospettive sono molto interessanti e il nostro paese è all’avanguardia dal punto di vista della ricerca, considerando sia il consorzio fra università di Ferrara Stm ed Eni, che sta elaborando un nuovo sistema formato da una parabola e una serie di specchi concentrici ad essa legato che avrebbe una resa stupefacente del 40% e sia anche lo sviluppo cominciato dall’Enea con l’ausilio del professor Rubbia. Ma resta da superare l’ostacolo della mancanza dell’incentivo, che lascia stupefatti quanti in Spagna e Usa pensano che questa possa essere la tecnologia del futuro e stanno investendo in essa molte risorse. E’ notizia di qualche mese che la società internet Google ha deciso di investire 130 milioni di dollari per uno stabilimento per la fabbricazione di sistemi a concentrazione solare prefabbricati per grandi impianti. Ecco perché molti attendono con ansia che venga approvato in fretta il decreto che inserisca anche il solare a concentrazione nel Conto Energia, senza il quale qualsiasi tipo di investimento in questa tecnologia rischia di essere assolutamente improduttivo, rischiando di rallentare ancora di più il già troppo ritardo accumulato dall’Italia nel fotovoltaico rispetto a Germania, Spagna, ma anche Cina Giappone Taiwan e Corea, per non parlare ovviamente degli Usa, lontani anni luce da noi in quanto a ricerca e sviluppo di sistemi Fv.

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