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Conto alla rovescia per la Carbon Tax dell’Australia

(Rinnovabili.it) – Tre miliardi di dollari australiani (2,2 miliardi di euro) saranno stanziati dal governo australiano per promuovere le energie rinnovabili e sostenere finanziariamente la chiusura degli impianti energetici più inquinanti del Paese. Il nuovo pacchetto monetario fa parte del più ampio piano con cui Canberra mira a introdurre l’attesa _carbon tax,_ dopo i due tentativi falliti da parte del partito laburista di avviare un sistema di scambio delle emissioni (ETS) nazionale.

Se approvata dal Parlamento entro la fine dell’anno, *la nuova tassa entrerà in vigore da metà del 2012* per poi cedere il posto ad un vero e proprio sistema di scambio delle emissioni 3-5 anni più tardi e coinvolgendo nell’operazione *1.000 “grandi inquinatori”.* I dettagli della nuova imposta saranno svelati a breve, ha spiegato il ministro del Tesoro Wayne Swan promettendo anche misure d’aiuto per le famiglie e per le aziende. Sì perché la decisione di fissare un prezzo per la CO2 non sarà del tutto indolore per una nazione carbone-dipendente come l’Australia (l’80% dell’elettricità è prodotta da impianti a carbone). Se ad essere colpiti direttamente dalla _carbon tax_ saranno solo le grandi imprese di produzione, i consumatori si troveranno inevitabilmente di fronte ad una bolletta energetica più alta. Ma Swan rassicura: *9 su 10 famiglie otterranno tagli fiscali* o aumenti della pensione per soddisfare il crescente costo della vita dovuto all’introduzione dell’imposta.

I negoziati con i produttori di energia hanno invece portato ad un pacchetto finanziario, i 2 miliardi sopracitati, che fornirà ai gestori di impianti a carbone *una linea di garanzie di credito e prestito* per continuare ad operare. “Abbiamo bisogno di stabilire un prezzo per la CO2 per rimanere competitivi, e guidare gli investimenti nelle energie rinnovabili… in modo da poter contare su un futuro di energia pulita”, ha aggiunto il ministro. “E’ essenziale se vogliamo rimanere un’economia di primo livello per il resto di questo secolo”.

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