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Confindustria: Energia e Ambiente a imprenditore in campo petrolifero

Delega su "Energia e Ambiente" dell'associazione confindustriale a un giovane imprenditore calabrese che è atteso all'onere della prova, ma che parte svantaggiato per qualche conflitto d'interessi

E’ da poco che l’associzione degli industriali italiani ha previsto una delega specifica per “Energia e Ambiente”. Teoricamente un passo in avanti per una classe industriale che nel nostro paese non sempre si è distinta per ampie vedute in merito alla conservazione dell’ambiente e per l’attenzione alla qualità del clima.
Eppure la costituzione di questa delega significherà pur qualcosa. Potrebbe per esempio indicare che ormai la sensibilità nei confronti della questione ambientale e climatica non è più un optional. Non è più un fiore all’occhiello. E’ diventato un patrimonio culturale condiviso globalmente e disattenderlo non giova al buon nome e quindi all’immagine delle aziende stesse. Che poi sia una convinzione profonda di tutta le imprese che aderiscono a Confidustria, questo è un’altro discorso. Anche perchè ci sono delle aziende ambientalemente così virtuose da essere un esempio. Ma non ci scordiamo che invece esistono situazioni come quella dell’Ilva di Taranto e non dimentichiamo che la Confidustria stessa era a fianco del premier Berlusconi, nei giorni di duro scontro con gli altri paesi della Ue per l’approvazione del pacchetto energia-clima, che il nostro primo ministro osteggiava, cercando di ridurne al portata.
Bene, oggi è stato designato il nuovo destinatario di questa delega “Energia e Ambiente”. Si tratta di un giovane imprenditore calabrese, Domenico di Lorenzo (master alla multinazionale petrolifera Exxon), che rappresenta la terza generazione dell’impresa familiare che era partita dall’edilizia e poi, strada facendo, ha diversificato le sue attività. Oggi nella “Ugo De Lorenzo & Co” i nuovi rami d’attività dell’azienda sono quello petrolifero e di conseguenza quello dei carburanti.
Siamo certi dell’impegno che il giovane De Lorenzo, profonderà nel tenere alta l’attenzione nei confronti della “sostenibilità” dei processi produttivi delle aziende di Confindustria. Non abbiamo dubbi sul sua volonta di tenere ben in vista le priorità ambientali rispetto alle enrgie utilizzate per far funzionare fabbriche impianti industriali e macchinari. Ma, non ce ne voglia, se lo aspettiamo ai risultati. Già infatti, a nostro avviso, il direttivo di Confidustria, o chi per lui, ha affidato una delega così delicata, che dovrebbe tenere presente le energie rinnovabili non solo come priorità ambientale, ma anche come grande opportunità di sviluppo economico ed industriale, in mano ad un imprenditore che ha i suoi interessi nel petrolio e quindi in un settore diamtralmente opposto a quello delle energie da fonti rinnovabili.
Forse una piccola sbandata dell’organizzazione confindustriale che, chissà, avrebbe potuto individuare un altro suo associato, che magari avesse interessi un po’meno in contrapposizione con questa delega?
De Lorenzo debutta con un slogan: “Fare squadra e avere legalità e sviluppo come obiettivi”.
Vedremo quale sarà questo sviluppo.