Rinnovabili

Confesercenti: necessaria una nuova politica energetica

La denuncia di Confesercenti è preoccupante: l’Italia spreca 20 miliardi di euro all’anno in energia. Evitando tutti gli sprechi energetici, ogni famiglia italiana potrebbe risparmiare 516 euro all’anno con riduzione di costi e imposte. Il rapporto evidenzia che il costo energetico sostenuto dall’utente italiano è pari al doppio di quello che grava sulle tasche dei francesi e al triplo di quello svedese. Primato negativo anche nella tassazione sui consumi energetici: ad ogni famiglia e impresa italiana spetta la sorprendente cifra di 31 miliardi di euro l’anno, la più alta d’Europa. Molti i paradossi italiani:il nostro paese “brucia” circa 198 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), mentre in realtà il consumo effettivo è di 146 Mtep. Vale a dire che le perdite sono pari a più di un quarto. Sprechi anche nell’illuminazione pubblica dove il 95% delle sorgenti luminose utilizzate per illuminare aree esterne, pubbliche e private, è rappresentato da sistemi inadeguati che disperdono il 45% della luce erogata. E anche nelle abitazioni non mancano i consumi inutili. Lo scaldabagno spreca il 20% di energia elettrica, il frigo il 18%, la lavatrice il 13%, la tv l’11%, il forno elettrico il 4%. Uno sguardo anche agli sprechi ambientali: alla voce “spifferi” Confesercenti ricorda che installando 20 milioni di metri quadri di doppi vetri l’Italia potrebbe risparmiare 500 mila tonnellate equivalenti di petrolio e un milione di tonnellate di CO2 l’anno. Così come una tonnellata di carta riciclata farebbe risparmiare 1500 litri di petrolio. “Energia rinnovabile obbligatoria per Regioni, Enti locali, scuole, caserme e per tutti gli immobili pubblici, forti incentivi alle strutture terziarie e turistiche esistenti per la produzione di energia rinnovabile e l’efficienza energetica degli immobili – si legge nel dossier – Forti incentivi anche per il residenziale privato, a partire dai condomini, a favore dell’istallazione di pannelli solari e di adeguata coibentazione per raggiungere una soglia ottimale di rendimento energetico. L’incentivo complessivo, nazionale del 55% da integrare con un contributo regionale automatico come quello nazionale, dovrebbe arrivare ad almeno l’80% dei costi di investimento, in modo tale da renderlo economicamente interessante per le ristrutturazioni di abitazioni esistenti e tale da generare una “rottura” con la situazione attuale”.

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