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Conferenza Onu sull’Energia: grande attesa per Obama

Prima uscita di Barack Obama in un forum internazionale su clima ambiente ed energia: dalle sue parole tutti si aspettano l'ufficializzazione di una svolta a 360° sulla politica e sugli interventi in merito ai suddetti temi

Paolo Frankl, a capo dell’Unità per le energie rinnovabili dell’Agenzia internazionale per l’Energia (Iea), sostiene che per uno sviluppo sostenibile è fondamentale coinvolgere i paesi emergenti nello diffusione delle energie rinnovabili riducendo al massimo l’utilizzo dei combustibili fossili. “La prima cosa – sostiene però Frankl – è dare il buon esempio”. Così una grande aspettativa viene riposta nell’intervento del nuovo presidente Usa alla prossima conferenza sull’ambiente, il prossimo marzo, al Palazzo di Vetro dell’Onu.
Il problema è sempre lo stesso.
Occorre invertire la tendenza che, così continuando, nel 2100 ci vedrebbe con un aumento globale della temperatura di 6 gradi causando un incalcolabile danno ambientale. E’ urgente quindi che sia l’Europa che gli Usa siano d’esempio ai paesi emergenti, dimostrando le possibilità, ma anche la convenienza di scelte energetiche che magari sulle prime potranno essere più onerose, ma alla lunga si riveleranno convenienti da ogni punto di vista.
Quella di marzo al Palazzo di vetro dell’Onu sarà una conferenza, preparatoria a quella di Copenaghen (dicembre 2009). Si attende dal discorso di Obama una frattura ufficiale con la politica ambientale che fin qui gli Usa hanno condotto. E questo sarebbe una delle spinte più forti che si potrebbero ora imprimere, a livello politico, alle battaglie contro il global warming e il climate change.