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Concrete Mushrooms, trasformare ex-bunker in eco-hotel

Da simbolo della xenofobia di un tempo a quello di un’ospitalità che si rinnova nel passo della sostenibilità

(Rinnovabili.it) – A partire dal 1950 la preoccupazione di un’invasione da parte dell’Europa Occidentale o degli Stati Uniti portò il politico Enver Hoxha a realizzare in tutta l’Albania migliaia di bunker in cemento, da destinare a posti di guardia e depositi di armi; il loro numero supera attualmente le 750.000 unità, ovviamente ora abbandonate e lasciate al degrado e con cui il popolo albanese si trova ancora oggi a dover convivere. A fornire una possibile nuova visione sono Elian Stefa e Gyler Mydyti, due studenti che sotto la guida dell’arch. Stefano Boeri del Politecnico di Milano hanno concepito un progetto di riqualificazione e rivalorizzazione delle strutture in questione.
Con il nome di ‘Concrete Mushrooms’ (letteralmente funghi di cemento) nasce l’idea di trasformare un simbolo della xenofobia in una struttura recettiva da destinare all’eco turismo, conservando la memoria di un periodo significativo per la storia albanese ma al tempo stesso invertendone il suo significato.
Il progetto prevedrebbe di convertire i bunker di cemento armato in una rete di eco-ostelli abitabile, caffè, negozi di souvenir e altro ancora, destinando dunque quello che molti confiderebbero una passività destinata alla discarica in un’innovativa risorsa per il territorio.

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