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Concorso “Meglio far meglio”: vince la casa passiva di Varone

È stato il primo edificio residenziale in Italia ad ottenere la certificazione di “Casa Passiva”, uno speciale riconoscimento assegnato da un istituto tedesco attraverso il Centro di Fisica Edile di Bolzano. Non ha riscaldamento, ma solo un impianto di ricircolo d’aria con recupero del calore, ha un tetto verde e vetrate a triplo spessore. È l’abitazione della famiglia Caceffo di Varone, nel Comune di Riva del Garda, che ha vinto il concorso istituito dalla Provincia autonoma di Trento assieme al WWF: “Meglio… far meglio!”. Oggi, presso la sala stampa della Provincia, la breve cerimonia di premiazione, con Alberto Pacher vicepresidente e assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, Massimo Caceffo, Günther Gantioler del Centro di Fisica Edile, Franco Torrisi dell’Agenzia provinciale per l’Energia, Chiara Campana del Servizio valutazione ambientale e Maria Piera Padoan del WWF.

Il vicepresidente, nel salutare e ringraziare i proprietari, ha evidenziato l’importanza delle buone pratiche ecologiche per tutte le famiglie trentine, ancor più in un momento particolarmente significativo come questo, quando a livello internazionale, nella conferenza che si tiene in questi giorni a Cancun in Messico, si stanno assumendo decisioni di fondamentale importanza per contrastare il mutamento climatico. “Possiamo affermare – ha poi proseguito l’assessore Alberto Pacher – che il nostro territorio è davvero costellato di tante testimonianze concrete di buone pratiche, che confermano la crescita progressiva di una sensibilità e di un’attenzione speciale all’ambiente, sia da parte delle amministrazioni e degli enti locali, sia da parte dei nostri cittadini”.
Una sensibilità speciale, quella del Trentino, confermata anche dalla referente del WWF Piera Padoan che ha ripercorso il progetto “Meglio… far meglio!” articolato in tre ambiti. Da una parte il concorso on line, promosso congiuntamente dalla Provincia autonoma di Trento (Assessorato ai lavori pubblici, ambiente e trasporti e Servizio pianificazione energetica e incentivi) e dalla società ricerche e progetti del Wwf (WwfRP) per divulgare e sensibilizzare i cittadini sulle buone pratiche ecologiche e sul risparmio energetico. Dall’altro un opuscolo divulgativo per le scuole ma anche per tutti i residenti del Trentino, con informazioni e indicazioni sulle questioni legate ai consumi energetici dei cittadini e alle connesse emissioni, nonché un sito che illustra le buone pratiche in atto www.megliofarmeglio.it collegato alla home page dell’Agenzia per l’Energia della Provincia autonoma di Trento.
Infine, Franco Torrisi dell’APE, ha consegnato i premi conquistati dall’abitazione di Varone, selezionata fra 60 concorrenti e 30 adesioni idonee. A Massimo Caceffo sono andati un attestato, un dispositivo che serve per calcolare i consumi, e un soggiorno a scelta offerto dal WWF in una delle tante “Fattorie del Panda”, ovvero aziende agrituristiche all’interno delle aree protette italiane.

Il progetto vincitore
L’edificio che ha vinto il concorso “Meglio… far meglio!” è localizzato nel Comune di Riva del Garda, frazione di Varone, ad un’altezza di circa 100 m s.l.m..
Si tratta di una “Casa Passiva” ovvero di un edificio con un ridottissimo fabbisogno energetico. Le Case Passive sono una specializzazione degli edifici a basso consumo energetico. Decisivi sono i momenti di progettazione e di risoluzione dei dettagli costruttivi. Sono concepite ed ideate affinché i fabbisogni energetici residui, possano essere soddisfatti attraverso l’impianto di ventilazione interno. Il fabbisogno di calore necessario è così ridotto che potrebbe anche essere fornito, ad esempio, dalle comuni lampade ad incandescenza. Riduzione delle perdite di calore grazie ad un buon isolamento termico, l’utilizzo passivo dell’energia solare e l’efficienza impiantistica sono i tre fattori che caratterizzano una casa passiva.
Una Casa Passiva, in un anno, ha bisogno in media di non più di 1,5 litri di carburante o di 1,5 mc di gas metano (equivalenti a circa 15 kWh) per metro quadrato di superficie abitativa. Questo equivale ad un risparmio di più del 90% di energia rispetto ai consumi medi delle abitazioni attuali.
Nell’edificio di Varone si è prestato, dunque, particolare attenzione all’involucro, composto dal tetto, dalle pareti e dal pavimento. Il tetto è stato isolato con circa 40 cm di spessore e ricoperto di terriccio vegetale per creare un giardino estensivo. 25 cm sono invece le isolazioni di pareti e fondamenta. Fondamentali risultano poi le parti vetrate. L’edificio di Varone possiede ampie vetrate sul lato est e sud, sia al primo piano che al piano terra, che ricevono direttamente energia solare durante i mesi invernali, mentre in estate il calore in eccesso viene fermato attraverso frangisole orientabili. I serramenti sono in legno con vetri a doppia camera. L’edificio, oltre ad avere un involucro perfettamente coibentato, è anche a perfetta tenuta non ha perdite d’aria. Questa situazione di completa “ermeticità”, unita al fatto di voler garantire un reale ricambio d’aria interno dei vari locali, necessita di un impianto di “ricircolo d’aria con recupero del calore” che portano all’esterno l’aria viziata e introducono aria pulita, dopo che la stessa è stata filtrata attraverso appositi filtri antipolvere e antipolline. Tale impianto, è sufficiente a garantire per tutto l’anno anche la temperatura ideale interna, grazie al recupero di calore fino al 95%, per mantenere nell’ambiente aria alla temperatura ideale, immettendo la stessa in modo lento e assolutamente silenzioso. All’impianto di ricircolo è poi stato affiancato quello di riscaldamento, soltanto per aggiungere del calore eventualmente necessario in alcune giornate nei mesi più freddi dell’anno, dicembre-gennaio. Si tratta di una piccola stufa/caminetto (nell’inverno 2009/2010 sono stati bruciati 300 kg di bricchetti).
Infine, l’acqua calda sanitaria è garantita da pannelli solari, mentre la produzione di corrente elettrica è assicurata da pannelli fotovoltaici, un impianto che lo scorso anno ha permesso di coprire il 100% del fabbisogno energetico complessivo dell’edificio.