Rinnovabili

Concentratori fotovoltaici a pelo d’acqua

Una nuova tecnologia fotovoltaica che non costituisca solo un nuovo approccio per catturare l’energia del sole, ma anche una promessa per la produzione di energia elettrica ad un costo comparabile a quello dei generatori a combustibili fossili. Con questo obiettivo prefissosi alla Sunenegy e dal quale nasce Liquid Solar Array (LSA), letteralmente Modulo Solare Liquido, un sistema di concentratori solari galleggianti, realizzato prevalentemente con materiale plastico.
Ogni unità è dotata di un’area di 19 cm 2 di celle in silicio monocristallino poste alla fine di una struttura conica riflettente e montata proprio a pelo d’acqua; su di essa vengono concentrati i raggi luminosi grazie ad una lente Fresnel in polimetilmetacrilato, commercialmente noto anche con il nome di Plexiglas, montata superiormente. Infrangibile, trasparente anche a infrarossi e raggi UV, la lente misura solo 800 cm 2 per 2 mm di spessore e affida alla geometria ottica la sua capacità di concentrare la luce in entrata.
Si tratta di concentratori a inseguimento solare, la cui mobilità permette al dispositivo un ampio angolo di rotazione sfruttabile in caso di forti venti o tempeste per sommergere completamente la struttura ed evitarle possibili danni. L’acqua non svolge solo una funzione protettiva: alla lente, infatti, rivestita di una speciale superficie autopulente, basterebbe un’immersione nel liquido per eliminare eventuale sporcizia o polvere.
Secondo gli sviluppatori, inoltre, svolge un importante ruolo nel raffreddamento delle celle, andando così a svolgere il lavoro il tradizionalmente assegnato all’alluminio. La semplicità del design e del funzionamento potrebbe ridurre i costi complessivi fino ad un sesto, soprattutto se al silicio monocristallino venissero preferite celle multigiunzione. Il modulo di base di questo sistema dovrebbe generare approssimativamente 120 W e Sunenegy si dice pronta ad immettere sul mercato la sua tecnologia da qui a tre al massimo.

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