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Con “Si salvi chi può” in evidenza il legame clima-salute

(Rinnovabili.it) – Che la CO2 fosse uno dei gas ad effetto serra è cosa risaputa, ma l’aspetto che Greenpeace e Medici per l’Ambiente hanno voluto analizzare nel rapporto appena pubblicato va ben oltre i danni ambientali. Nel documento “Si salvi chi può”:https://www.greenpeace.org/raw/content/italy/ufficiostampa/rapporti/clima-impatti-salute.pdf è la salute umana al centro delle analisi e della casistica, con un bilancio tutto negativo che segnala una crescita preoccupante dell’incidenza delle malattie correlate agli inquinanti. Un aumento della mortalità, quello registrato negli anni, che deriva soprattutto dall’intensificarsi della periodicità e della violenza di eventi atmosferici rari fino pochi decenni, quali uragani ed ondate di calore solo per citarne alcuni, che stanno aumentando la concentrazione di talune specie di insetti e parassiti oltre alla perdita delle biodiversità. Aumento della temperatura e dell’umidità sarebbero quindi l’habitat ideale per la proliferazione di malattie batteriche e parassitosi che risultano in molti casi letali per il genere umano.
“I dati confermano che la mortalità umana cresce del 3% per ogni grado di aumento della temperatura terrestre – ha dichiarato Roberto Romizi, presidente di ISDE Italia – I cambiamenti climatici rappresentano un problema planetario e le conseguenze riguardano anche la vita quotidiana di ciascuno di noi”.
E’ anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) a diffondere le preoccupazioni che hanno mosso Greenpeace e ISDE Italia alla redazione del documento in questione, ritenendo che il rapporto tra il cambiamento climatico e l’intensificarsi delle malattie che stanno colpendo il genere umano sia una criticità da mettere in primo piano soprattutto adesso, nel momento in cui i grandi del Pianeta sono riuniti a Cancun per discutere le problematiche legate al clima in occasione del COP16.

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