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Con ReMedia Scuola i ragazzi imparano a gestire i RAEE

(Rinnovabili.it) – Imparare giocando è lo slogan di numerose pubblicità di prodotti per bambini, ma stavolta l’impegno per i più piccoli viene da un consorzio che si occupa di tutt’altro. L’iniziativa è infatti un’idea di ReMedia, che si occupa della raccolta e del riciclo dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche),dei materiali e prodotti di scarto che si accumulano nelle discariche e che grazie alle politiche di recupero riescono ad avere nuova vita, fornendo all’industria materiali riutilizzabili e riciclabili.
Per sensibilizzare anche i ragazzi delle scuole elementari ReMedia ha deciso così di organizzare un’iniziativa che è stata battezzata *ReMedia Scuola – lunga vita alla tecnologia* che viene definito _un divertente progetto ludico-didattico che guida i ragazzi alla raccolta e al riciclo dei RAEE_. Grazie alle numerose adesioni 500 scuole italiane riceveranno già da fine mese i kit che il consorzio ha predisposto per portare avanti il progetto, che ha come obiettivo insegnare alle nuove generazioni, ovvero i consumatori di domani, come gestire al meglio un’apparecchiatura o un piccolo elettrodomestico ormai giunto a fine vita.
L’iniziativa, patrocinata da Expo Milano 2015, Federambiente e Roma Capitale nasce quindi per dare supporto a classi ed insegnanti interessate a raggiungere i nuovi obiettivi didattici formando gli alunni di 4° e 5° elementare affinché riescano da subito ad imparare e a capire cosa siano la raccolta differenziata e il riciclo.
“Con questo progetto ReMedia sottolinea l’importanza di investire sui giovani – afferma Danilo Bonato, Direttore Generale del Consorzio – confermando l’impegno delle 1.000 aziende associate nel sensibilizzare e informare le nuove generazioni su un tema chiave per il futuro dell’ambiente come quello del riciclo. ReMedia Scuola, lunga vita alla tecnologia, è la prima iniziativa su scala nazionale che affronta il tema dei RAEE con un progetto che si differenzia da un punto di vista educativo per ricchezza di contenuti, interdisciplinarietà e capacità di coinvolgere i ragazzi”.

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