Rinnovabili

Con MHyBus arriva il primo bus a idrometano d’Italia

Sarà in strada, in Emilia-Romagna, il prossimo anno il primo bus a idrometano d’Italia. Un mezzo pubblico alimentato con una miscela innovativa composta all’85% da metano e per il restante 15% da idrogeno. Un combustibile già utilizzato in via sperimentale su ciclomotori e piccoli automezzi e che promette – in base ai risultati che sta ottenendo – risparmi sia sui consumi sia sulle emissioni inquinanti, fino al 50% in meno di ossidi di azoto NOX.

Sono queste le ultime novità del progetto MHyBus, presentate oggi a Rimini alla quattordicesima edizione di Ecomondo nell’ambito di un convegno al termine del quale è stata distribuita la Guida all’idrometano, preparata da Unioncamere nell’ambito della rete Simpler. Il progetto, finanziato dall’Unione Europea, nasce grazie ad una partnership tra Regione Emilia-Romagna, il consorzio Aster, Enea e ATM Ravenna ed è ormai in procinto di dare i primi risultati concreti.

L’utilizzo di miscele di idrogeno molecolare/metano rientra tra le tecnologie rese possibili dalla procedura chimica comunemente nota come iniezione di idrogeno nel combustibile-HFI (ovvero “Hydrogen Fuel Injection”). In particolare l’idrometano è una miscela in fase gassosa che ha il vantaggio dell’accelerazione del fronte di fiamma prodotta dall’idrogeno, proprietà che consente una combustione più completa e contribuisce al miglior rendimento complessivo del motore. Rispetto all’idrogeno puro, la miscela comporta investimenti più contenuti – che si limitano a interventi sui motori e sulla centralina elettronica per regolare la combustione – e la maggior versatilità che ne rende possibile l’impiego su un numero più elevato di veicoli. E rispetto al metano? Un taglio maggiore delle emissioni di NOx, CO2, CO e idrocarburi, più efficienza energetica, combustione con limitate emissioni di CO2 e la possibilità di utilizzare idrogeno proveniente da fonti rinnovabili.

Sono iniziate anche le operazioni per allestire il mezzo, realizzato da Bredamenarinibus, ed entro la fine dell’anno saranno realizzati gli ultimi test presso l’Istituto Motori del CNR di Napoli. Con l’anno nuovo, terminato l’allestimento del veicolo partiranno le prove su strada.

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