(Rinnovabili.it) – Solare, eolico, smart grid, efficienza energetica e ora geotermia, il green mood di Google non perde la grinta e procede spedito nella ricerca e finanziamento di soluzioni eco-energetiche ad hoc.
“Google.org”:https://www.google.org/, il braccio filantropico di “Big G”, cofinanzierà “Potter Drilling”:https://www.potterdrilling.com/, società che dal 2004 lavora per commercializzare un’innovativa tecnologia di perforazione per gli Engineered Geothermal Systems (EGS); questi sistemi geotermici detti anche “avanzati” o “di terza generazione” implicano la possibilità di sfruttare artificialmente i giacimenti sotterranei in cui manca il meccanismo geologico naturale _pioggia-permeabilità-vapore affiorante_.
La tecnologia della Potter Drilling si basa su un meccanismo chiamato “spallazione”, che rimuove la roccia senza entrarvi in contatto. Applicando un flusso fluido ad alta intensità alla superficie rocciosa si è grado di espandere i grani cristallini interni andando così da ampliare le micro-fratture già esistenti. Impiegare il fluido ha anche il vantaggio di poter trasportare gli spalls (piccole particelle di roccia) createsi dalla perforazione dalle profondità in superficie per semplice galleggiamento. Il metodo di perforazione della Potter richiede inizialmente combustibili fossili per riscaldare l’acqua, ma la società sostiene che il processo è comunque di gran lunga più rispettoso dell’ambiente rispetto all’utilizzo di una normale trivella.
Una metodologia che sembra aver convinto in pieno il colosso di Mountain View, che dal National Clean Energy Summit di Las Vegas ha spiegato perché *investirà nella tecnologia 10,25 milioni di dollari*, unitamente al supporto avanzato anche dal DOE statunitense. “L’EGS potrebbe essere _l’applicazione killer_ del mondo dell’energia”, ha detto Dan Reicher, direttore della Divisione Clima ed Energia di Google.org. “Uno degli aspetti più interessanti è che possiede una grossa capacità ed è una fonte ininterrotta di energia, rendendosi un buon complemento al solare ed eolico, di per sè intermittenti. Se si riuscisse a mettere insieme tutte e tre queste tecnologie, potremmo davvero avere un mix verde maggiore e attraente”.