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Come ridurre i consumi elettrici nell’ambiente domestico

Gli elettrodomestici costituiscono una delle principali fonti di consumo energetico elettrico in ambiente domestico. Da questo punto di vista il risparmio dipende non solo dal tipo di utilizzo che si fa delle apparecchiature, ma anche dalla loro efficienza, ad oggi regolata attraverso il recepimento di Direttive europee che obbligano all’apposizione di una “etichetta energetica” a tutti gli elettrodomestici, lampade incluse. Fino ad ora questo tipo di provvedimento, che ha visto uniti gli sforzi di costruttori e consumatori, ha fatto aumentare il numero di elettrodomestici in classe A e ha permesso l’introduzione, solo per i frigoriferi, delle classi A+ e A++.
A riguardo illustriamo una panoramica italiana sugli sprechi e sui possibili rimedi al consumo eccessivo.
* Frigoriferi e congelatori consumano il 18% dell’energia, consumi che sarebbero ridotti acquistando i due elettrodomestici separati, evitando di introdurvi cibi caldi e regolando il termostato del frigorifero su temperature non inferiori ai 4°C.
* Lavatrici e lavastoviglie consumano il 17% del totale. L’utilizzo del solare termico per produrre acqua calda e la doppia alimentazione acqua calda e fredda sarebbero una soluzione, ma in Italia non se ne registra grande diffusione. Lavaggi a bassa temperatura, usare sostanze per diminuire la “durezza” dell’acqua, riutilizzare l’acqua piovana, sfruttare la capienza massima del cestello sono utili comportamenti volti al risparmio.

* I forni elettrici, che consumano il 4% di energia totale, dovrebbero essere sostituiti con forni di classe A, che consumano 0.75 kWh a ciclo contro i 1.20 kWh di quelli tradizionali. Alcuni suggerimenti: spegnere il forno prima del termine di cottura, evitare l’apertura durante il preriscaldamento, usare solo contenitori di vetro nei forni a microonde.
* Gli scaldacqua elettrici consumano il 20%* del totale. Non esiste certificazione che ne regoli i parametri di costruzione efficiente, ma anche piccoli accorgimenti quotidiani possono apportare significativi risparmi: accensione solo prima dell’utilizzo, regolazione su temperature non superiori ai 50°C, collocazione nel luogo più caldo del locale.
* Per i condizionatori, che a causa dell’innalzamento globale della temperatura sono i principali responsabili del consumo energetico nazionale, è obbligatoria dal 1° luglio 2003 l’etichetta energetica. Chiudere finestre, tapparelle o scuri orientati a sud nelle ore più calde, mantenere una temperatura interna non inferiore a 5° C rispetto a quella esterna, spegnere il condizionatore un’ora prima di abbandonare il locale, utilizzare fonti rinnovabili di energia come pompe di calore abbinate a sonde geotermiche per aumentare l’efficienza, sono solo alcuni dei suggerimenti per diminuire il consumo di questi sistemi
* La configurazione di standby di tv, videoregistratori, decoder, Dvd è causa di alti consumi, poiché non tutti gli apparecchi sono dotati di un interruttore che ne azzera il consumo. Le tv a cristalli liquidi hanno consumi simili alle tv tradizionali (80-120W), mentre le tv al plasma consumano molto di più. Inoltre dispositivi quali computer, stampanti, scanner, modem consumano fino a 10W anche da spenti.
* Gli apparecchi di illuminazione domestica consumano l’11% del totale. Le lampade fluorescenti compatte (CFL) di moderna concezione, permettono, a fronte di un costo lievemente superiore, la significativa riduzione dei consumi, oltre a garantire maggiore durata ed efficienza. Questa tecnologia consente un risparmio di energia elettrica fino al 70%, per una durata prevista da 5 a 15 volte in più rispetto alle lampadine ad incandescenza tradizionali. Un ulteriore abbassamento dei consumi si potrebbe avere illuminando i locali con una intensità luminosa adeguata al loro utilizzo e usando lampade con un ottimo rapporto tra consumo elettrico e capacità luminosa (lm/W). *Mauro Spagnolo*

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