Rinnovabili

Cohousing: abitare risparmiando

Il risparmio energetico nell’edilizia è uno degli obiettivi principali delle politiche europee di riduzione delle emissioni di CO2.
Accanto alle tecnologie edilizie ed impiantistiche per l’efficienza, che finalmente si stanno diffondendo anche in Italia, possiamo considerare come strumento di risparmio energetico, e non solo, anche un modo diverso di concepire l’”ABITARE”: il COHOUSING, che si sta lentamente diffondendo in Europa e che cerchiamo di meglio individuare.
Il concetto di COHOUSING unisce insieme i vantaggi tradizionali dell’essere proprietario della propria casa con quelli di avere in co-proprietà certi altri servizi e della possibilità di stringere rapporti stretti con i vicini di casa. Questi quartieri, o borghi cooperativi, sono una delle soluzioni più interessanti per le sfide sociali e ambientali di oggi. Il concetto è nato negli anni settanta in Danimarca. Il COHOUSING è uno stile di abitazione collaborativo che cerca di superare l’emarginazione dell’individuo nel quartiere, in cui nessun conosce bene il suo vicino e dove non si trova nessun senso di comunità, favorendo il soddisfacimento di bisogni in modo non monetario.
Questo principio viene concretizzato organizzando in comune, e tramite l’autogestione, una serie di servizi spesso affidati all’esterno. Uno dei principali aspetti è quello di centralizzare tutta la produzione di energia, sia termica, per il riscaldamento ambientale e l’acqua calda sanitaria, che elettrica, per tutte le altre necessità, ponendo una particolare attenzione alla riduzione dei consumi ed applicando le più innovative tecnologie.
In particolare i co-abitanti, oltre a ridurre al minimo tutti i consumi, tendono a produrre in proprio il massimo di quello che debbono consumare; compresa l’elettricità, usando gli impianti più adatti alla situazione locale.
Generalmente gli interventi in cohousing prevedono la realizzazione di:

a. Servizi energetici comuni, per la produzione, trasporto e fornitura di calore ed elettricità;
b. Biblioteca, sale studio, etc..;
c. Lavanderie, asciugatoi e stirerie comuni, eventualmente in alternativa agli spazi individuali;
d. Luoghi e attrezzature per iniziative collettive per il recupero di tradizioni culturali locali;
e. Asili nido e, eventualmente, scuole materne di vicinato, gestiti in proprio;
f. Stanze comuni per ospiti;
g. Strutture per un’eventuale ristorazione comune;
h. Centrale a banda larga per la ICT, con collegamenti internet, telefono voip, etc..
i. Bio-farm, con prodotti da orto e frutta, ovvero da piccolo allevamento;
j. Sistemi avanzati di raccolta e riciclo dei rifiuti, compostaggio, etc..
k. Eventuali piccoli laboratori artigiani;
l. Sale comuni per riunioni, eventi, feste di compleanno, etc.., dotate di cucina;
m. Locali per lavoro a distanza, ovvero dotazioni per il telelavoro;
n. Car-sharing e bike-sharing;
o. Gruppi d’acquisto di varie merci;
Le modalità concrete di vita in COHOUSING pongono particolare attenzione a:
a. Contribuire ad un equilibrio tra la sfera del privato e quella del sociale
b. Assicurare un ambiente sicuro e accogliente per i bambini.
c. Creare le condizioni per uno stile di vita semplice e sobrio.
d. Costituire una comunità inter-generazionale.
e. Imporre un modello ambientale che dia priorità al pedone e all’uso dello spazio aperto.

È evidente che alla naturale attenzione all’efficienza energetica degli edifici e degli impianti, alla produzione in proprio di energia, soprattutto da fonti rinnovabili, ed alla spontanea attenzione alla riduzione di ogni consumo, in particolare quelli elettrici e termici, si può aggiungere un altro importante elemento di risparmio energetico, derivante da una migliore utilizzazione degli spazi e delle attrezzature. Questo aspetto, spesso non abbastanza sottolineato, meriterebbe specifici approfondimenti. Possiamo comunque elencare, in termini qualitativi, i possibili fattori di riduzione:

a. Innanzitutto il cohousing prevede un’ottimale utilizzazione degli spazi: disporre di molti servizi centralizzati (lavanderia, lettura, studio, giochi, ristorazione) consente di ridurre notevolmente la superficie degli alloggi, a parità di occupanti; minore superficie riscaldata o raffrescata, minore consumo di energia;
b. In secondo luogo gli spazi comuni hanno percentuali di occupazione sempre nettamente superiori a quelli analoghi delle singole case; quindi minori consumi per illuminazione e riscaldamento pro-capite;
c. La centralizzazione di servizi, quali ad esempio la lavanderia, consente di giustificare l’uso di elettrodomestici a forte risparmio energetico, il cui costo potrebbe non essere giustificato nel caso di utilizzazione da parte di una singola famiglia;
d. L’atteggiamento collaborativo degli abitanti, connaturato al cohousing, consente facilmente l’adozione di un’organizzazione della mobilità che, da esclusivamente privata, può diventare comune, senza essere pubblica, attraverso l’uso di car-sharing e del bike-sharing, riducendo la necessità di mezzi e relativi consumi;

Il COHOUSING ha in sé gli elementi per una profonda riflessione culturale sulla società dei consumi, anche energetici e ambientali, e offre concrete soluzioni ai bisogni reali dei cittadini, prescindendo dalla banale equivalenza:
bisogno da soddisfare = merce o servizio da acquistare
Valorizzando invece la possibilità di soddisfare la maggior parte di questi bisogni in modo collettivo, economico e sostenibile.

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