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Codice dell’ambiente: da oggi in vigore la riforma

Dopo la presentazione di ieri dei correttivi alla Camera, oggi entra finalmente in vigore la riforma al codice dell’ambiente. Tra le principali novità vengono introdotti principi sulla produzione del diritto ambientale, sull’azione ambientale, sullo sviluppo sostenibile, sulla sussidiarietà e la leale collaborazione, sul diritto di accesso alle informazioni ambientali e di partecipazione a scopo collaborativo. Si tratta di principi che il Consiglio di Stato ha riconosciuto come di rango costituzionale. Viene eliminato l’istituto del silenzio-rigetto, secondo il quale in assenza di risposte si considera rifiutata la richiesta di valutazione presentata. In tema di rifiuti la modifica ha ristabilito la gerarchia comunitaria, ripristinando il principio: riduzione, riutilizzo, riciclo. E’ stato inoltre ridimensionato il concetto di rifiuto a conseguenza non voluta del ciclo produttivo, il cui trasporto e smaltimento sono a carico del detentore e sottoposti a controlli. “Il nuovo Codice – ha commentato il ministro dell’Ambiente uscente, Alfonso Pecoraro Scanio – punta a contrastare le ecomafie” portando sul fonte dei rifiuti “procedure serie che consentono di avere un sistema come tutti gli altri Paesi europei”. “La cosa fondamentale – ha sottolineato il ministro dell’Ambiente – é l’uso e il riutilizzo della materia. L’ipotesi della termovalorizzazione é solo per quella parte di rifiuti che davvero ha un potere calorifero e può essere utile, non altrimenti riutilizzabile per produrre altri oggetti”.

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