(Rinnovabili.it) – Nell’attesa che il 31 gennaio vengano consegnati all’Onu i piani nazionali di riduzione delle emissioni, i diplomatici europei si sono riuniti a Bruxelles confermando l’impegno dei 27 per l’impegno unilaterale del meno 20% di CO2 rispetto ai livelli del 1990 per il prossimo decennio.
L’Unione europea ha deciso dunque di attenersi all’offerta più bassa nel quadro di un accordo ONU sul clima, soprattutto dopo che paesi come la Polonia, Italia, Cipro e Malta si sono opposti al più ambizioso target del 30, a causa dei possibili costi aggiuntivi a carico del comparto industriale.
Gli ambasciatori hanno convenuto che l’UE dovrebbe presentare l’obiettivo del 20% nella lettera da inviare alle Nazioni Unite ma che esiste sempre la possibilità di alzare il tiro, nonostante ora le condizioni perché sia portato al 30% siano “ben lungi dall’essere soddisfatte”. Gran Bretagna, Danimarca e Paesi Bassi sono tra i paesi che hanno difeso l’offerta più ambiziosa. “Il Regno Unito ha fatto sapere un funzionario del dipartimento Energia e Cambiamenti Climatici della Gran Bretagna – continua a sostenere l’offerta condizionata del 30 per cento per rimanere sul tavolo dei negoziati ed al fine di garantire che no stiamo perdendo lo slancio generato nel corso degli ultimi mesi”.