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CNA: Critiche all’accordo Regione-Enel sul fotovoltaico

Il recente accordo tra Regione Puglia ed Enel ed altri soggetti nazionali in materia di diffusione delle tecnologie per il risparmio energetico è considerato dagli impiantisti della Cna Puglia poco più che uno spot pubblicitario a favore di Regione ed Enel, considerando che quest’ultima ne ricava un effetto di promozione a tutto campo, in barba alle regole della concorrenza, e a tutto svantaggio delle piccole e medie imprese del settore che non hanno la stessa capacità di comunicazione e non possono contare su sponsorizzazioni istituzionali così rilevanti.

Il presidente di Cna Impianti, Michele Piccione, che in Puglia rappresenta 2598 piccole imprese ed imprese artigiane, non nasconde il proprio disappunto rispetto ad una Regione che preferisce fare accordi con la grande impresa, e pensare di risolvere così il problema della obbligatorietà dell’installazione degli impianti, che potrebbe altrimenti essere risolta con il semplice rispetto della legge in vigore (L.R. marzo 2009), la quale è già di per se garanzia per il libero mercato. E delega ai comuni l’obbligo di fare inserire gli impianti fotovoltaici e di solare termico nelle nuove costruzioni e nelle manutenzioni straordinarie degli edifici.

Ma a parte questo, secondo Cna Impianti, tale comportamento della Regione agevola (magari involontariamente) lo sfruttamento delle imprese minori tramite contratti capestro di sub-appalto da parte dell’Enel e di altre aziende delle stesse dimensioni. Ciò è grave se si considera che la scelta della micro generazione in Puglia è stata abbandonata a favore di impianti medio grandi nei quali il cittadino non ha voce in capitolo; e in cambio di un esiguo beneficio in bolletta con il conto energia, è poi destinato a vedere limitato il suo patrimonio, la sua privacy, il valore stesso dei suoi immobili sottoposti a vincoli per le installazioni.

Tutto questo senza considerare che i benefici oggettivi per l’utenza sono nulli, dato che l’unico risparmio possibile potrebbe essere ottenuto con mezzi più semplici come l’utilizzo di lampade a basso voltaggio.

In conclusione il presidente Piccione esprime tutto il “suo rammarico per la circostanza – aggravante – che la firma dell’accordo pugliese è solo di poco successiva al finanziamento di 123 milioni (ottenuto dall’Enel e da altre società dal Ministero per lo Sviluppo Economico lo scorso 13 dicembre) per l’ammodernamento delle reti nelle quattro regioni rientranti nei Poi (Programma Operativo Interregionale), per consentire la connessione degli impianti da energie rinnovabili. Sconcerta quindi come un governo regionale preferisca consolidare la posizione e aumentare il potere economico di importanti aziende a sfavore delle imprese locali, dei progettisti, dei produttori e dei cittadini pugliesi”.

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