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Clini: il Mose contro il climate change

Corrado Clini, direttore generale del ministero dell'Ambiente, ha dichiarato ai giornalisti di essere ottimista, alla Conferenza di Copenhagen si troverà un accordo se ci sarà la disponibilità rilevata al G8 di Siracusa

(Rinnovabili.it) – Durante la prima giornata del summit di Venezia Corrado Clini, direttore generale del Ministero dell’Ambiente, ha dichiarato che il “Mose”:https://www2.comune.venezia.it/mose-doc-prg/, il complesso sistema di dighe che impedisce all’acqua alta di sommergere la città lagunare, è il più grande esperimento a livello mondiale di lotta al climate change. Acronimo di MOdulo Sperimentale Elettromeccanico, l’opera in questione, avviata nel 2003, dovrebbe provvedere alla difesa del capoluogo veneto da eventi estremi come le alluvioni e dal degrado morfologico di cui soffre la laguna ed essere uno strumento di adattamento strategico ai danni connessi al surriscaldamento globale e di conseguenza all’innalzamento dei livelli del mare, ma fin dall’inizio ha suscitato vive critiche sia in merito ai costi gestazionali che all’impatto ambientale.
Gli scienziati sono riuniti sull’Isola di San Giorgio Maggiore per decidere quali argomenti faranno parte del quinto Rapporto Ipcc (il Panel intergovernativo sui cambiamenti climatici) che dovrebbe essere pronto per il 2014.
In relazione all’accordo post Kyoto che si dovrebbe prendere a margine della Conferenza di Copenhagen, Clini si è dimostrato positivo dichiarando ai giornalisti ”le prospettive sono positive perchè nel G8 Ambiente di Siracusa lo scorso aprile c’è stata una grande convergenza” e concludendo ”le tecnologie esistono il problema è l’accesso per tutti. Se a Copenaghen l’attenzione sarà concentrata più sulle soluzioni che sugli aspetti legali avremmo una visione ottimistica. Noi siamo pronti a portare questo approccio positivo sulla base del G8″.