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Climate Change: ecco la strategia Ue per il post-Copenaghen

(Rinnovabili.it) – “A Copenaghen il mondo ha avuto un’opportunità unica e non l’abbiamo sfruttata nella sua interezza. Adesso dobbiamo garantire l’impulso necessario e fare del nostro meglio per ottenere dei risultati specifici e importanti a Cancún e per garantire il raggiungimento di un accordo sulla forma giuridica al più tardi in Sudafrica”. Le parole di Connie Hedegaard, commissaria incaricata dell’Azione per il clima, giungono a commento della nuova strategia definita dell’Esecutivo UE a sostegno delle iniziative globali contro il surriscaldamento globale. Rapidità d’azione è la parola chiave con cui leggere la comunicazione proposta, che definisce nel dettaglio tabella di marcia per il processo negoziale che ripartirà ad aprile, a cominciare dalla messa in atto il prima possibile sia del testo approvato a Copenaghen che dell’assistenza finanziaria ai paesi in via di sviluppo.
“La comunicazione di oggi – ha dichiarato José Manuel Barroso, presidente della Commissione – definisce una strategia chiara riguardante le fasi successive necessarie per dare nuovo vigore ai negoziati internazionali e coinvolgere i nostri partner in questo percorso. Intendo chiedere al prossimo Consiglio europeo di sostenere la strategia, anche sulla base di ulteriori consultazioni che la Commissaria Hedegaard avvierà, su mia richiesta, con i principali partner internazionali”.
L’impegno europeo deve continuare anche sul fronte globale per concludere un accordo valido e giuridicamente vincolante che coinvolga tutti i paesi. Nonostante la consapevolezza delle divergenze di vedute esistenti, l’Unione si dichiara pronta a sottoscrivere un patto giuridicamente inderogabile adottando un approccio graduale per lasciare anche alle altee nazioni il tempo di riflettere ed agire.
La strategia riporta in vita la leadership europea in tema ambientale annunciando la preparazione, entro giugno, di un’analisi delle strategie pratiche atte ad ottenere una riduzione delle emissioni del 30% e sottolinea che “l’UE dovrebbe impegnarsi per portare avanti lo sviluppo del mercato internazionale del carbonio, elemento fondamentale per dare impulso agli investimenti a basse emissioni di carbonio e ridurre le emissioni planetarie in maniera economicamente efficace”.
E ancora, affrontare i punti deboli del protocollo di Kyoto, come la contabilizzazione delle emissioni prodotte dalla silvicoltura e il trattamento dei diritti di emissione nazionali in eccesso, congiuntamente ad proattivo sostegno ai negoziati ONU, su cui la Commissione s’impegnerà in stretta collaborazione con il Consiglio e il Parlamento europeo.
“L’esempio più convincente di leadership che ora l’Europa può dare – ha concluso la Hedegaard – è l’adozione di interventi concreti e decisi per trasformare l’UE nella regione più compatibile con il clima al mondo; ciò ci permetterà anche di rafforzare la sicurezza energetica, di stimolare una crescita economica più ecocompatibile e di creare nuova occupazione”.

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