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Clima: lo spot ministeriale è apocalittico? L’Authority lo boccia

(Rinnovabili.it) – “Rub-a-dub-dub, Three men in a tub” recita una filastrocca inglese, la stessa che è stata impiegata in uno dei due spot di denuncia del Climate Change commissionati dal Ministro dell’Ambiente Ed Miliband lo scorso ottobre concomitantemente al summit di Copenhagen. L’intento del premier era di mettere in guardia la popolazione britannica sugli effetti nocivi del surriscaldamento globale, ma l’intento non sembra esser stato apprezzato, al contrario hanno indotto ben 939 persone a sporgere reclami presso l’Asa, l’autorità di controllo delle pubblicità. Nelle pubblicità le immagini riprendevano disegni simili a quelli dei libri per bambini, con scritte che ricordavano delle filastrocche infantili e accompagnate affermazioni molto dirette e semplici: “Si stanno verificando dei cambiamenti nel nostro clima. La temperatura e il livello dl mare stanno aumentando. Eventi atmosferici estremi, come alluvioni uragani e ondate di calore, stanno diventando sempre più frequenti ed intense. Se continuiamo a questo ritmo, la vita tra 25 anni potrebbe essere molto diversa”. Ma secondo l’ASA, sono affermazioni, esagerate, troppo catastrofiche, perché prive di un fondamento scientifico. Ne ha bloccato ogni tipo di diffusione. Decisione presa anche in conseguenza delle proteste avute dal pubblico nel vedere tali campagne. Infatti, ASA ha ricevuto quasi un centinaio di proteste da quando erano state diffuse le due reclame. L’autorità ha giustificato la sua decisione in seguito ad un confronto tra le affermazioni fatte dalle pubblicità governative e le relazioni intergovernative sui cambiamenti climatici, deducendone che i messaggi fossero troppo catastrofici, considerato soprattutto il fatto che non è stato considerato il discorso incertezza, che risulta negli stessi rapporti sui cambiamenti climatici. Con risposta alla censura degli spot il ministro in un’intervista al Sunday times dichiara: ”E’ la scienza a dirci che esiste una probabilità del 90 per cento che questi eventi si avverino, se non agiamo in modo diverso”.

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