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Clima: l’Africa c’è ed è unita

Adottata la ‘Piattaforma di Algeri’ dagli Stati africani. In attesa del Ministro all’Ecologia francese Jean-Louis Borloo quest’oggi alla Conferenza, ci si organizza per la trattativa

L’Africa aveva chiesto unità, e l’ha ottenuta: adottata ieri sera, alla Conferenza africana sul clima, la ‘Piattaforma di Algeri’ sui cambiamenti climatici, ovvero lo strumento sul quale gli stati africani contavano per presentarsi con un fronte unico e unito ai prossimi appuntamenti internazionali come il Summit sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC – United Nations Framework Convention on Climate Change) previsto a dicembre in Polonia e la Conferenza Mondiale di Copenaghen del 2009. Il Ministro algerino incaricato degli affari africani Abdelkader Messahel ha sottolineato come sia forte e sentito l’impegno degli Stati africani nel costituire un’unica voce, soprattutto in vista delle future e delicate trattative nei confronti delle quali sarà necessario un approccio caratterizzato da un atteggiamento sereno e disponibile al confronto. Il Ministro dell’Ambiente algerino Cherif Rahmani, ha illustrato i contenuti della ‘Piattaforma’, richiamando l’attenzione all’allargamento delle fonti di finanziamento dei meccanismi di sviluppo sostenibile che permetterebbe ai paesi sviluppati di compensare una parte delle loro emissioni di gas serra investendo in progetti di riforestazione o energetici al sud. Il Ministro inoltre sottolinea come di fatto, storicamente, il continente africano non abbia mai inquinato, influendo al giorno d’oggi solo per il 3% sul totale delle emissioni, inoltre, in relazione a ciò e alle trattative che ne seguiranno, è stata formata una task-force comprendente Algeria, Sudan e Africa del Sud. Per oggi, alla Conferenza è atteso anche il Ministro dell’Ecologia francese, Jean-Louis Borloo.