Avevamo già dato “notizia”:https://www.rinnovabili.it/il-metano-da-una-mano-alleffetto-serra-507002 dei pericoli che una fuoriuscita dalla crosta terrestre di metano, ritenuto 20 volte più dannoso del diossido di carbonio, determinerebbe sul surriscaldamento globale. Ora l’allarme ritorna dalle pagine The Indipendentche titola profetico “Metano, una bomba a orologeria”. Il quotidiano britannico riporta, infatti, i dati di uno studio effettuato nel Mare Artico, dove alcuni scienziati hanno scoperto che dal permafrost del Polo Nord, che si sta sciogliendo, fuoriescono milioni di tonnellate di metano. Il gas in questione, normalmente imprigionato dal fondo marino ghiacciato, sta raggiungendo la superficie grazie ad una sorta di “camini”, piccole aperture create dal progressivo scioglimento dei ghiacci profondi. Orjan Gustafsson, dell’università di Stoccolma, che si trova sulla nave scientifica russa ‘Jacob Smirnitskyi’, ha dichiarato all’Independent: “Ieri per la prima volta abbiamo visto un campo dove il rilascio era così intenso che il metano non aveva tempo di sciogliersi in acqua ma arrivava in superficie sotto forma di bolle”. L’imbarcazione, che ha navigato lungo l’intera costa settentrionale della Russia, ha scoperto intense concentrazioni di metano in diverse zone, ampie migliaia di chilometri quadrati, della piattaforma continentale siberiana ed in diversi casi superiori di 100 volte ai livelli sul terreno.