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Clima: anche il Fondo monetario internazionale richiama all’azione

Agire subito per evitare il peggio. Oramai sono tanti gli appelli di questo tipo, ma stavolta a lanciare l’allarme è il Fondo monetario internazionale. Il 24 marzo 2008, il comitato esecutivo del Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha tenuto un seminario sulle implicazioni fiscali dei cambiamenti climatici e nei “capitoli analitici” che accompagnano il Rapporto ora rilasciato l’istituto di Washington avverte: “Il cambiamento climatico è un aspetto globale potenzialmente catastrofico e uno dei maggiori problemi cui il mondo deve dare una risposta collettiva”. A risentire delle conseguenze sarebbero soprattutto le popolazioni più povere “a causa della loro collocazione geografica, della loro dipendenza dall’agricoltura e della loro minore capacità di adattamento”. I danni prodotti dall’inquinamento influenzeranno irreversibilmente il modo di commerciare, i flussi di capitale e migratori, i prezzi di materie prime, beni e servizi, colpendo pertanto anche le nazioni più ricche. Per limitarne la portata – sottolinea il FMI – è necessario agire subito, puntando soprattutto su politiche macroeconomiche solide e strategie di sviluppo e finanziarie innovative “affinché i paesi possano adattarsi con successo al cambiamento. I Paesi con il reddito più alto, i bilanci più in ordine, i mercati finanziari più sviluppati e la maggiore flessibilità strutturale”, conclude il Fondo, “saranno i meglio posizionati per adattarsi alle conseguenze avverse del cambiamento”.

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