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Clima: a Trento 20 ricercatori a confronto sui gas serra

Da lunedi’ prossimo sul monte Bondone, sopra Trento, si riuniranno una ventina di ricercatori europei, statunitensi e canadesi per una ricerca sui gas serra e sui flussi di carbonio. Alcuni di loro sono ricercatori della Nasa. La rete Specnet per lo studio dei flussi di carbonio coinvolge Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Svezia, Finlandia, Germania, Austria, Spagna, Turchia ed Italia. Scienziati e politici stanno concentrando sempre piu’ la loro attenzione sull’aumento di concentrazione di alcuni gas serra presenti nell’atmosfera, e in particolare dell’anidride carbonica, che sembra essere uno dei responsabili dei cambiamenti climatici in atto negli ultimi decenni. Da studi effettuati durante gli ultimi anni al Centro di Ecologia Alpina di Trento, i boschi del Trentino sono risultati essere dei buoni fissatori di carbonio. Infatti e’ stato stimato che dal 1995 al 2000 le foreste della provincia hanno fissato tramite fotosintesi circa 1,6 tonnellate di carbonio per ettaro l’anno, dimostrando un ruolo fondamentale nella mitigazione delle emissioni di gas serra, che rappresenta l’obiettivo principale del Protocollo di Kyoto. Tra i siti di misura attualmente presenti nella rete mondiale Specnet, assieme a quelli delle Universita’ di Lund (Svezia) e di Edimburgo (Regno Unito), figura anche la stazione di misura micrometeorologica situata sulle praterie delle Viote del Monte Bondone (Tn), che la prossima settimana sara’ utilizzata come vero e proprio laboratorio all’aperto per misure dimostrative effettuate dai ricercatori SpecNet. Uno degli strumenti fondamentali per le stime di carbonio eseguite a scala regionale e globale e’ rappresentato dal telerilevamento, che si avvale di immagini aeree, satellitari, o di misure spettrometriche eseguite a terra.

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