(Rinnovabili.it) – Per raggiungere risultati soddisfacenti in termini di riduzione delle emissioni di carbonio l’Asia orientale, compresa la Cina, avrebbe bisogno di un investimento costante di 80 miliardi l’anno. La stima della World Bank ha calcolato i fondi necessari affinché i paesi in questione possano garantire l’eliminazione della povertà, il soddisfacimento delle esigenze energetiche derivate dalla crescita demografica e la riduzione dei rischi del cambiamento globale e del conseguente innalzamento della temperatura.
Il rapporto “Winds of change: East Asia’s sustainable energy future”:https://web.worldbank.org/WBSITE/EXTERNAL/COUNTRIES/EASTASIAPACIFICEXT/0,,contentMDK:22542658~pagePK:146736~piPK:226340~theSitePK:226301,00.html?cid=EXTEAPMonth1 ritiene che Cina, Indonesia, Malesia, Filippine, Thailandia e Vietnam potrebbero, grazie ai fondi descritti, diminuire le emissioni dannose senza compromettere la propria crescita economica.
Nonostante sia di difficile attuazione, il piano suggerito dalla Banca Mondiale garantirebbe anche una certa sicurezza dal punto di vista energetico a vantaggio anche delle piccole realtà.
“I paesi devono agire subito per trasformare il settore energetico aumentandone l’efficienza e spingendo verso una più ampia diffusione di tecnologie low-carbon”, ha detto in una dichiarazione Jim Adams, vice presidente della Banca Mondiale per l’Asia orientale e il Pacifico.