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Cina, in 20 anni l’inquinamento potrebbe fare il bis

Un rapporto stilato da studiosi dell'Accademia delle Scienze incita pechino ad adottare una strategia a lungo termine sullo sfruttamento dell’energia, per evitare di ripetere gli errori dell'Occidente

Previsioni nere per la Repubblica Popolare Cinese sul versante gas serra. Secondo quanto riferisce un rapporto redatto dall’Accademia delle Scienze in collaborazione con altre istituzioni scientifiche cinesi in Cina le emissioni di gas inquinanti, in assenza di una strategia a lungo termine, potrebbero addirittura raddoppiare nei prossimi 20 anni. In realtà gli studiosi non forniscono una stima dell’attuale livello di emissioni, riportando semplicemente i dati del Dipartimento per l’energia degli USA, secondo il quale nel 2004 la Cina, a causa dell’impetuoso processo di industrializzazione dei passati decenni, ha immesso nell’atmosfera 1,4 miliardi di tonnellate di sostanze inquinanti. Ma il rapporto parla chiaro: la Cina è oggi il paese maggiormente responsabile dell’inquinamento dopo aver superato gli USA. “Non importa come si debba distribuire la responsabilità dal punto di vista storico – affermano gli scienziati – ma la strada del nostro paese verso lo sviluppo non può ripetere l’uso indiscriminato dell’energia dei paesi occidentali”. Di conseguenza, il Paese dovrebbe “prepararsi in tempo ad applicare il concetto di riduzione delle emissioni” elaborando una “strategia di lungo termine” finalizzata allo sfruttamento razionale delle risorse energetiche. E le strade possibili per uno “sviluppo sostenibile” saranno proprio uno dei temi trattati al vertice tra Asia ed Europa (Asem) che si terrà nel fine settimana a Pechino.