Multe, sospensioni e addirittura chiusura immediata per aziende inquinanti. Forte presa di posizione del governo cinese per arginare la disastrosa situazione delle risorse idriche del Paese
L’Amministrazione di Stato per la Protezione dell’Ambiente (SEPA), dopo un’indagine durata due mesi in merito agli inquinanti industriali nei fiumi cinesi, ha preso forti provvedimenti verso i “fuorilegge”. Delle 1.162 fabbriche esaminate, in 6 città, 2 contee e 5 parchi industriali del Paese, più della metà è risultata fuori norma, con conseguente inquinamento di 4 fiumi: lo Yangtze, il fiume Giallo, lo Huaihe e Haihe. Almeno quattrocento fabbriche sono state costrette alla chiusura, 249 sono state sospese temporaneamente per il periodo necessario al miglioramento dei loro dispositivi ambientali, e a 102 è stato intimato di correggere gli errori entro una data limite. Inoltre il SEPA ha multato le aziende inquinanti per una cifra totale corrispondente a 725 mila euro circa. Il vice ministro dell’ambiente Pan Yue ha dichiarato che “l’azione è stata condotta solo su scala ridotta, il grosso del lavoro deve essere ancora fatto per mettere un freno all’espansione dell’industria, che ha bisogno di troppa energia e produce troppo inquinamento”. (fonte Milano Finanza)