(Rinnovabili.it) – Ricerca, trattamento delle acque reflue e riciclaggio di prodotti elettronici. Questi sono stati alcuni degli argomenti di discussione, riportati in ben 42 documenti, del IV “Foro bilaterale sullo Sviluppo Energetico e la Protezione Ambientale” che si è svolto ieri a Pechino e in occasione del quale i protagonisti, Cina e Giappone, hanno avuto modo di far fronte a nuovi e preventivi accordi relativi alla tutela ambientale e soprattutto di vagliare decisioni orientate al futuro energetico.
Nato nel 2006, l’ultima edizione del Forum ha visto la partecipazione di circa un migliaio di rappresentanti di entrambi i Paesi, dell’imprenditoria, del settore accademico e di quello politico.
Il Vice Premier cinese Li Keqiang durante la riunione, ha affermato che Pechino aumenterà la cooperazione con la comunità internazionale per affrontare i cambiamenti climatici sulla base del Protocollo di Kyoto, della Convenzione quadro delle Nazioni Unite in materia, secondo il principio della “responsabilità comuni ma differenziate” tra paesi ricchi e quelli in sviluppo. Tutto ciò in previsione di programmi tesi alla promozione “del non-consumo di energia fossile” e quindi della riduzione dei combustibili con una percentuale approssimativa del 15% entro l’anno 2020. Ha poi aggiunto che lo sforzo maggiore del Paese sarà quello di migliorare e di incrementare capacità proprie di adattamento allo sviluppo sostenibile, e creare punti di incontro tra la necessità di mantenere una crescita stabile ed equilibrata di ciascuna realtà ed il rispetto per le risorse naturali, tenendo sempre bene a mente l’influenza negativa, che la corsa economica del progresso ad ogni costo, potrebbe far mancare l’obiettivo. Il Presidente si è augurato poi che i nuovi accordi così stabiliti con il Giappone possano contribuire a colmare e a meglio definire i propositi dello Stato cinese nella concretizzazione di progressi ambientali, energetici ed economici.