Un grattacielo costruito nel mezzo del corso di un fiume e in grado di filtrarne le acque. La struttura ad "L" sfrutta sottilissimi filamenti e una laguna costruita ad hoc per ridare vita e colore al Mapocho, ospitando al contempo attività commerciali e appartamenti
(Rinnovabili.it) – Una proposta residenziale in grado di dare un contributo benefico all’ambiente. Con alla base questo concetto cinque studenti in architettura dell’Università del Cile hanno disegnato un progetto abitativo in grado di rispondere ad un problema che da tempo affligge il Rio Mapocho, fiume situato nella Regione Metropolitana di Santiago che con la crescita disordinata della capitale verso le montagne e i vari piani sanitari che hanno fatto convergere le acque reflue urbane nel corso d’acqua, vanta oggi livelli d’inquinamento impressionanti.
Con la costruzione del progetto Clean Urban Mapocho da parte della società Andinas Aguas, da gennaio 2010, in realtà, il fiume ha smesso di essere utilizzato come collettore dei canali di scolo, ma il problema della purificazione delle acque rimane. Ed è qui che entra in gioco il grattacielo dei giovani architetti, pensato per offrire una soluzione edilizia che metta a disposizione contemporaneamente lo spazio per gli esercizi commerciali e le abitazioni e un sistema di filtraggio dell’acqua che scorre attraverso i suoi livelli più bassi. Con una struttura ad “L” e una trama che ricorda quella dei nidi d’ape, la parte inferiore del progetto è stata pensata composta da minuscoli filamenti in grado di trattenere le impurità, realizzando una sorta di laguna artificiale; una serie di strutture poligonali distribuite orizzontalmente avrebbero, infatti, il compito di ospitare la vegetazione per i processi di decantazione e fitodepurazione. L’intero edificio è in realtà una somma di singole cellule, pensate per permettere per una ventilazione ottimale e per creare ampi “punti panoramici” che offrano una vista privilegiata sul fiume e sui dintorni di Santiago.