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Chimica Verde, un’opportunità di mercato da 98 miliardi

La Green Chemistry ha un mercato ancora agli albori ma potrebbe già nel prossimo decennio assistere ad un vero e proprio boom

(Rinnovabili.it) – La _chimica verde_ abbraccia una vasta area di attività. Non possiede una definizione precisa e non offre quella che gli americani chiamerebbero la “silver bullet”, ossia la soluzione finale e risolutiva, perché è essenzialmente una risposta alternativa a una serie di questioni che la chimica tradizionale si porta con sé e che spaziano dai pericolosi e costosi processi di produzione e dalla forte dipendenza dal petrolio alla persistenza nell’ambiente delle sostanze tossiche. La _chimica verde_ è la disciplina che si evolve in risposta a questa vasta gamma di sfide e, secondo un nuovo rapporto Pike Research, rappresenta un’opportunità di mercato destina a crescere dagli attuali 2,8 miliardi dollari ad oltre 98 miliardi entro il 2020.

“I mercati della chimica verde stanno nascendo ora, con molte tecnologie ancora in laboratorio o in fase pilota”, spiega Clint Wheelock presidente della Pike Research, “e molti impianti di produzione non dovrebbero funzionare al massimo della capacità ancora per molti anni. Tuttavia, le aziende più green del settore stanno prendendo di mira i grandi mercati esistenti”. Nel dettaglio, la società di ricerca prevede decisi tassi di crescita per le sostanze chimiche green durante il prossimo decennio, nonostante i rispettivi mercati rappresenteranno ancora per un po’ una parte ridotta rispetto all’industria chimica tradizionale. Il maggior tasso di penetrazione nel mercato (5,7%) spetterà alle eco-alternative nel settore dei polimeri.