Il turismo inteso in senso moderno (ovvero di massa) coinvolge una moltitudine di attori a livello locale, nazionale e mondiale, sia direttamente legati ad esso, sia strettamente interconnessi. Per quanto riguarda il Turismo Sostenibile e Responsabile il discorso assume connotati assai più complessi e delicati in quanto, ai consueti fattori del turismo come tutti lo conosciamo, si sovrappongono nuovi e importanti aspetti relativi ad un nuovo concetto di turismo.
Partiamo dalla semplice considerazione che, ogni qual volta una singola persona decide di intraprendere un viaggio o di compiere una vacanza, movimenta una portata di lavoro, di strutture, di denaro e di servizi enorme. In “buona fede”, incrementa o può potenzialmente incrementare non poco inquinamento e degrado ambientale, attraverso il proprio spostamento e comportamento. Se pensiamo che il solo settore turismo produce ogni anno circa il 5% del PIL mondiale, che tradotto in cifre vale 6.000 miliardi di dollari, 600 milioni di partenze per destinazioni e circa 76 milioni di posti di lavoro dati WTTC (World Travel & Tourism Council) e WTO (World Tourism Organization), si fa presto a capire come l’ambiente in generale sia fortemente e costantemente stressato e minacciato da tale attività. La preoccupazione cresce se si pensa che tutte le stime citate sono in forte aumento, soprattutto a partire dall’inizio del 2007.
Questi dati fanno capire facilmente perché siamo giunti alla soglia della “non-sostenibilità” turistica ormai da tempo.
Degrado delle risorse naturali, della situazione sociale, (vedi il mancato rispetto generalizzato delle popolazioni locali), il depauperamento delle risorse primarie e lo sfruttamento delle persone; dal punto di vista della svalutazione economica, dal momento in cui c’è un bassissimo ritorno monetario/finanziario in loco dal comparto turistico.
Da qui la necessità e la voglia consapevole che, così come in altri settori di fondamentale importanza a livello planetario, anche nel settore turistico c’è urgente bisogno di “Sostenibilità” e “Responsabilità”. Due parole che racchiudono principi di etica, giustizia, solidarietà, ecologia, rispetto, responsabilità individuale e collettiva. Concetti riassunti benissimo dalla definizione di Turismo Sostenibile e Turismo Responsabile dell’ AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile) per la quale: “Il Turismo Sostenibile e Responsabile è attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture. Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio. Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori.”
h4{color:#D3612B;}. Differenza tra Turismo Sostenibile e Turismo Responsabile
Questi, di seguito elencati, sono i punti su cui si stanno registrando dei cambiamenti seppur ancora talvolta troppo esigui e spesso limitati nella loro diffusione:
– contrastare il deliberato e reiterato sfruttamento delle risorse naturali (operatori del settore e grandi aziende turistiche, in primis i tour operator, da molti anni ormai stanno provocando danni inestimabili su scala planetaria).
– promuovere nuove politiche che tutelino il valore del territorio, favorendo al tempo stesso attrazioni per i visitatori
– sensibilizzare maggiormente le persone e renderle sempre più responsabili rispetto ai propri comportamenti da turista.
Tutto ciò legittimato dal fatto che le contaminazioni e lo sfruttamento dell’ambiente derivano in gran parte dalle strutture costruite sul territorio e dalle attività con fortissimi impatti sull’habitat. Hotel, villaggi vacanze, residence, complessi alberghieri; edificazioni annesse come ristoranti, fast-food, cinema, discoteche, strade, porti, aeroporti. Strutture ed infrastrutture spesso costruite a ridosso (se non all’interno) di parchi, di riserve marine, di siti naturali incontaminati.
Ognuna di queste produce un forte inquinamento attraverso l’uso massiccio di materie prime esauribili; la deforestazione di siti naturali, per far spazio al cemento e al catrame che impoveriscono il terreno e relegano l’agricoltura a spazi sempre minori; l’assorbimento e l’utilizzo indiscriminato dell’acqua potabile, per uso e consumo dei clienti e per le migliaia di piscine all’interno di alberghi e residence, privando intere comunità locali di una risorsa fondamentale. E ancora, attraverso la mole di rifiuti che vengono prodotti e non smaltiti adeguatamente; attraverso la produzione massiccia di polveri sottili (Pm dei mezzi di trasporto e altro) che oltre ad inquinare l’aria, penetrano il sotto suolo andando a contaminare le falde acquifere, utilizzate poi per dissetarsi, per irrigare i campi e per l’industria alimentare.
Ci sarebbero poi motivazioni di carattere politico ed economico associati ai numeri e all’importanza del turismo sostenibile; di tipo territoriale e sociale, legate alle particolarità di ogni sito; di promozione e marketing, correlati ai luoghi caratteristici da riportare alla luce e valorizzare, in un contesto globale che tende ad appiattire le differenze. Si dovrebbe discutere dei modi per realizzare questo nuovo turismo e dell’effettiva attuabilità di un nuovo modello. Queste e molte altre considerazioni andrebbero prese in cnsiderazione per costituire l’insieme “Turismo Sostenibile e Responsabile” e capirne davvero il valore che ricoprirà nei prossimi anni.
h4{color:#D3612B;}. Le soluzioni per il futuro
Si sta sicuramente facendo molto per lo sviluppo di una coscienza etica e solidale soprattutto in campo alimentare, dell’abbigliamento e dell’artigianato. E si stanno adoperando molte risorse in termini di uomini, tecnologie e mezzi per cercare di limitare la contaminazione del territorio attraverso la costruzione di strutture a basso impatto ambientale, con l’incentivazione di fonti di energia rinnovabile, con mezzi di trasporto sempre più ecologici. Detto questo nessuno è così ottimista da pensare di raggiungere un impatto “zero” sulla natura. Allo stesso modo però bisogna sicuramente impegnare tutte le forze e le possibilità a nostra disposizione, prime fra tutte le politiche nazionali e comunitarie dei paesi più industrializzati, per cercare di ridurre drasticamente l’inquinamento prodotto da ogni produzione dell’uomo tra le quali il turismo ricopre oggi un ruolo ormai di primo piano.
A quel punto dovremo essere pronti a fronteggiare le conseguenze di un flusso turistico così ingente e delle sue conseguenze. Ma essere pronti per allora significa prepararsi fin da oggi, con tutto quello che un turismo responsabile e sostenibile comporta in termini di obblighi, di riduzioni e di prevenzione.
*Per chi volesse saperene di più*
https://www.unwto.org/index.php
https://www.wttc.org
https://www.aitr.org/
https://www.ecoturismo-italia.it/
https://www.viaggisolidali.it
https://www.icei.it/turismo.html
https://www.wwf.ch/it/fare/consiglipratici/improntaecologica/index.cfm