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CESE, la strada verso il 2050 è a bassa emissione di CO2

(Rinnovabili.it) – Un sistema a basse emissioni di carbonio è l’obiettivo che il CESE, Comitato Economico e Sociale Europeo si sta ponendo. In occasione della riunione plenaria della scorsa settimana il Comitato europeo ha illustrato il modo per tagliare gli inquinanti dell’80% entro la metà del secolo. L’opinione, formulata sotto richiesta della Commissione europea andrà a completare la seduta di domani, durante la quale la CE presenterà la propria tabella di marcia per futuro ad energia pulita entro il 2050.
“L’UE deve essere chiara su obiettivi e strumenti, se vuole avere successo nella sua politica energetica”, ha detto Antonello Pezzini (Gruppo dei datori di lavoro Italia). “L’UE deve spronare i paesi, le regioni, l’industria e altre parti interessate ad assumersi le proprie responsabilità e a sorvegliarne le performance.”
Il CESE ritiene inoltre che più della metà dei tagli delle emissioni entro il 2050 sarà riconducibile a misure di efficienza energetica, in particolare nei settori edile e del trasporto mentre, grazie ai notevoli progressi tecnologici, verrà spianata la strada per l’uso diffuso di veicoli elettrici e a idrogeno riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.
“Il settore dell’elettricità ha bisogno di un cambiamento radicale della politica energetica. Deve diventare una priorità”, ha detto Pezzini “Le centrali nucleari dovrebbero essere ristrutturate al fine di divenire sempre più efficaci e andare ad aumentare la quota delle energie rinnovabili nella generazione di energia elettrica. Ciò può avvenire solo se l’Unione europea e gli Stati membri riusciranno ad investire in tecnologie a basso tenore di carbonio. I paesi dovranno inoltre sostenere e facilitare l’avvio di progetti pilota, soprattutto nel settore delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio che rendono possibile l’intercettazione della CO2 e il suo incameramento”.
L’UE deve sforzarsi anche per la creazione di un mercato globale delle tecnologie a basse emissioni di carbonio in cui potrebbe avere un ruolo di primo piano, ha confermato il SECE.
“Nel 2050 la popolazione europea equivarrà a poco più del 6% della popolazione mondiale, per questo abbiamo bisogno di garantire che i nostri principi siano rafforzati e abbracciati a livello globale”, ha detto Pezzini richiamando l’attenzione anche verso un rapido e necessario miglioramento dei meccanismi di scambio delle emissioni.

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