9.593 organizzazioni tra pubblico e privato certificate per la qualità (ISO 9001), 1.352 per l’ambiente (ISO 14001) e 253 conformi allo standard per la sicurezza e la tutela della salute nei luoghi di lavoro (OHSAS 18001). Sono i numeri sulla diffusione delle certificazioni volontarie in Emilia-Romagna resi noti da ERVET-Emilia-Romagna Valorizzazione Economica Territorio all’interno della newsletter “La diffusione degli strumenti volontari per la gestione della sostenibilità in Emilia-Romagna”, risultati che non fanno che confermare l’impegno ‘verde’ di una regione che si colloca così ai primi posti in Italia.
Di impegno costante esercitato negli anni a favore delle politiche sulla sicurezza ambientale ha parlato l’assessore all’Ambiente della Regione Emilia-Romagna Sabrina Freda, che ha così commentato ì dati diffusi da ERVET: “La Regione Emilia-Romagna si è sempre impegnata e i risultati si vedono. Soprattutto in un periodo di crisi, come quello che stiamo vivendo, la spinta delle aziende, dettata dalla necessità del momento, può essere quella di prescindere a questo tipo di certificazioni. Ma i risultati, al contrario, testimoniano che questo tipo di controlli garantisce la sicurezza ambientale”.
A oggi, in Emilia-Romagna, sono 1.352 le organizzazioni con la certificazione ambientale di processo ISO 14001 (+5%), valore che contribuisce al 10% della quota di certificazioni nazionale. Per quanto riguarda la certificazione di prodotto, sono 12 le imprese con 14 etichette ecologiche EPD, pari ad un contributo del 25% al totale (1° posto su scala nazionale in questo settore), a cui si aggiungono 24 imprese con prodotti certificati PEFC. La certificazione di qualità è diventata ormai un parametro consolidato tra le organizzazioni emiliano-romagnole con ben 9.593 certificati ISO 9001, pari a circa il 9% del totale (4° posto su scala nazionale).
Le tematiche della responsabilità sociale ed etica d’impresa continuano a riscuotere grande interesse tra le organizzazioni emiliano-romagnole: lo dimostrano i 253 certificati OHSAS 18001 (pari all’11% del totale nazionale, +78% rispetto al 2009) e i 53 certificati SA8000. Questi risultati risentono positivamente sia dello stimolo derivante dalla normativa in materia di sicurezza, sia dagli incentivi per la prevenzione alle aziende da parte dell’INAIL.
La ripartizione degli standard tra i maggiori settori produttivi sul territorio regionale colloca al primo posto il comparto metalmeccanico, con il più alto numero di certificati sia per la qualità (2.886 certificati ISO 9001 pari al 30% del totale regionale), sia per l’ambiente (255 certificati ISO 14001 pari al 19% del totale).
Il comparto per la produzione e distribuzione di energia, gas e acqua domina la scena per la sicurezza sul lavoro (111 certificati OHSAS18001 e un contributo del 44% al totale regionale). Infine, i servizi di pulizia per quanto concerne il tema dell’etica (8 certificati SA8000 e un contributo del 15% al totale regionale).