Rinnovabili

Centocieli…e mille modi per declinare “sostenibilità”

Tecniche, strumenti, percorsi di sostenibilità come oggetto di ricerca e come prassi quotidiana, come forma di educazione e come intenso lavoro di rete capace di mobilitare un’intera comunità. Centocieli, il giornale per fare informazione, formazione, partecipazione ed educazione alla sostenibilità in Emilia Romagna (curato dal Servizio Comunicazione ed Educazione alla Sostenibilità della Regione Emilia-Romagna) si lascia indietro la boa del decennale e s’incammina su un nuovo pezzo di strada con un numero speciale dedicato all’approvazione della Legge regionale n.27/2009 (integralmente pubblicata).

La nuova Legge definisce il percorso di integrazione, razionalizzazione e valorizzazione delle strutture sul territorio (i Centri di Educazione alla Sostenibilità) e delle reti di scuole per l’educazione alla sostenibilità, e tra questi e le tante iniziative dell’educazione ambientale, alimentare, alla salute, alla partecipazione, alla sicurezza stradale e alla mobilità sostenibile. Uno slittamento del paradigma che porta l’educazione ambientale fuori dalle aree protette e la “contamina” con la società trasformandola in educazione alla sostenibilità (e facendo evolvere i Cea in Ceas): con convegni e attività nelle scuole, nel turismo, facendo ricerca e monitoraggio, documentazione e informazione ai cittadini.

Senza contare il ruolo di riferimento che la Legge assume come motore, quindi, dei processi di integrazione tra attori quali agenzie scientifiche, scuole, amministrazioni locali, così come tra i sempre più articolati temi, modi, luoghi e utenze dell’educazione alla sostenibilità: progetti di educazione, ambiente e salute, all’impresa sostenibile, alla cittadinanza attiva, consumi e stili di vita, etc.

Nel nuovo numero di Centocieli, anche il resoconto degli ‘stati generali’ dell’educazione alla sostenibilità in Emilia-Romagna – svoltisi il 29 gennaio di quest’anno nell’auditorium della Regione in scia all’approvazione della Legge – con un dibattito a più voci: coinvolti amministratori locali e operatori dei Cea, agenzie scientifiche e formative, Università, mondo della ricerca e scuola.

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